Raffaella Carrà, Renzo Arbore: «Con lei è morta la televisione. Quella volta che accettò la corte di Berlusconi»

Renzo Arbore: «Con Raffaella è morta la televisione», il cordoglio dello showman. Quanti ricordi insieme a Boncompagni
​Renzo Arbore: «Con Raffaella è morta la televisione», il cordoglio dello showman. Quanti ricordi insieme a Boncompagni
di Marco Castoro
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Martedì 6 Luglio 2021, 08:32 - Ultimo aggiornamento: 10 Giugno, 11:59

Renzo Arbore e Raffaella Carrà, l’alfiere e la principessa della bella epoque della televisione italiana.

Che nostalgia…

«È un momento tristissimo per chi l’ha amata e per chi ha amato la grande televisione. Abbiamo perso una colonna dello spettacolo, una protagonista della bella tv italiana. Ci lascia orfani, un lutto per tutti noi che abbiamo amato la tv più bella del mondo, quella italiana con Raffaella, Corrado, Mina, Luttazzi, Salce, Trapani, Falqui. Si chiude il sipario. Lo dico da spettatore e non da protagonista».

Che ricordi personali ha di quando Boncompagni e Carrà stavano insieme?

«Io e Gianni lavoravamo in tandem e ci frequentavamo anche come amici.

Spesso uscivamo in quattro con le nostre rispettive fidanzate, Raffaella e Mariangela. Siamo andati alla Bussola a sentire il concerto di Aretha Franklin. Ci piacevano molto le gite in campagna. Andavamo vicino ad Arezzo. Ricordo che a Bellaria, nella sua città, facemmo una festivalino. Lei interpretava a meraviglia lo spirito della romagnola, ballava, cantava, sempre allegra e divertente. La Romagna dovrebbe indire una settimana di lutto».

L’ha mai sentita litigare con Boncompagni?

«Se l’hanno fatto se lo sono tenuti per loro. Ricordo che una volta Gianni andò su tutte le furie quando Raffaella accettò la corte di Silvio Berlusconi e della sua tv. Il motivo? Perché in casa arrivarono mille rose rosse e lui non sapeva dove metterle. Le piazzò nei corridoi, al bagno, vicino al portone, ovunque. Non ne poteva più di vedere rose ovunque».

In tv quali ricordi condivide?

«Sono stato il suo primo ospite a Pronto Raffaella, quando lei mise il telefono a disposizione del pubblico e ci fu il solito maleducato che disse la malaparola, come è accaduto anche a me».

Non si arrabbiava neanche quando la imitavano?

«Macché. Era contenta perché si sentiva amata dal pubblico, osannata dai bambini e dal pubblico dei gay. Non aveva nemici né avversari, al massimo avrà esagerato con qualche costume di scena ma non l’ho mai vista arrabbiarsi. Una donna molto riservata, intelligente. Nessuna scenata anche quando lei e Gianni si lasciarono. Raffaella se ne stava per molti mesi in Sudamerica, lui faceva un’altra vita qui e la storia si spense».

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