Matteo Renzi a Verissimo: «Possono anche definirmi “mostro”, ma i miei figli non si toccano»

Sabato 14 maggio, ospite per la prima volta a “Verissimo”, non per parlare di politica, ma per un racconto personale, il leader di Italia Viva Matteo Renzi.

Matteo Renzi a Verissimo: «Possono anche definirmi 'mostro', ma i miei figli non si toccano»
Matteo Renzi a Verissimo: «Possono anche definirmi 'mostro', ma i miei figli non si toccano»
di Ida Di Grazia
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Venerdì 13 Maggio 2022, 17:04 - Ultimo aggiornamento: 18:34

Matteo Renzi a Verissimo: «Possono anche definirmi 'mostro', ma i miei figli non si toccano». L’ex presidente del Consiglio, che il 17 maggio esce con il libro dal titolo "Il Mostro", ripercorre, sabato da Silvia Toffanin, la sua vita e il suo rapporto con la moglie Agnese, conosciuta più di trent’anni fa negli scout.

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Ospite di Verissimo nella puntata che andrà in onda sabato, alla domanda se la politica abbia in qualche momento inquinato il loro legame, Matteo Renzi risponde: «Vivere il rapporto di coppia quando hai delle responsabilità politiche è impegnativo. Abbiamo avuto una discussione accesa appena sono diventato presidente del Consiglio. Io avrei voluto che la mia famiglia venisse con me a Roma, lei invece si è opposta e alla fine, col senno di poi, ha avuto ragione. Facendo così i nostri figli non hanno cambiato il loro aspetto educativo, sono rimasti nello stesso luogo, nella stessa scuola e con gli amici di sempre. Questa cosa li ha fatti crescere in maniera tranquilla». 

Un amore per la moglie e per i loro tre figli che non ha confini: «Le uniche volte in cui ho sofferto gli attacchi esterni sono state quando hanno riguardato Agnese e i miei figli. Io reggo la pressione di essere additato come il mostro (come nel libro si definisce n.d.r), ma con i miei figli non devono fare scherzi, non li devono toccare».

A Silvia Toffanin che gli chiede com’è oggi il rapporto con suo papà e sua mamma, il leader di Italia Viva, risponde: «È un tema un po’ complesso perché spesso penso, da un lato, che se non avessi fatto il politico magari loro avrebbero avuto una vita più tranquilla, dall’altro, a volte un po’ di rabbia per gli errori fatti.

Comunque i miei genitori sono arrivati a 50 anni di matrimonio e hanno 10 nipoti che sanno che i nonni sono persone meravigliose».

E sulle sue nonne, a cui è molto affezionato, invece, aggiunge: «Sono ancora vive, una ha 102 anni e l’altra 92. Anche loro sono meravigliose e sono il motivo per cui le critiche non mi abbattono mai, perché ho tante colonne della mia vita che mi sostengono».

Infine, alla domanda se, nonostante le difficoltà e i sacrifici personali che la politica richiede ne vale davvero la pena, Renzi dichiara: «È una risposta difficile da dare. Fare questo lavoro è bello, affascinante, umanamente impegnativo. Spero che la mia piccola esperienza possa ispirare qualcuno a provarci, perché vale sempre la pena impegnarsi per gli altri».

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