Gina Lollobrigida a Domenica In: «De Sica un maestro, che baci con Yul Bryner. E con Fidel Castro...»

Gina Lollobrigida a Domenica In: «De Sica un maestro, che baci con Yul Bryner. E con Fidel Castro...»
Gina Lollobrigida a Domenica In: «De Sica un maestro, che baci con Yul Bryner. E con Fidel Castro...»
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Domenica 20 Gennaio 2019, 14:40 - Ultimo aggiornamento: 15:41

Elegante in rosso, Gina Lollobrigida è ospite di Mara Venier a Domenica In. La 91enne attrice, che sta per partire per Los Angeles, ha dichiarato: «Viaggiare, anche in voli lunghissimi, non mi stanca ma se c'è cattivo tempo io non parto. Mi piace stare dal lato del finestrino, mi piace vedere di fuori e sapere cosa c'è, altrimenti sarebbe come stare intrappolati in una scatola».

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Gina Lollobrigida sarà ospite d'onore ad una rassegna cinematografica in California e, per l'occasione, sarà anche presentato anche un documentario su di lei, The Last Diva. «Sono arrivata a Los Angeles per fare cinema nel 1950, solo dopo ho fatto cinema in Italia, il cinema vero, insieme a De Sica» - ha spiegato l'attrice - «Negli Usa ho lavorato per tutti i colossi cinematografici mondiali».

Si è poi parlato della stella dedicata a Gina Lollobrigida nella Hollywood Walk of Fame. L'attrice, molto tempo fa, l'aveva rifiutata ma poi alla fine, lo scorso anno, ci aveva ripensato: «Pensavo fosse una trovata turistica, mi sbagliavo. Non potevo non essere orgogliosa di un simile riconoscimento». Parlando di due attori come Sean Connery e Yul Bryner, invece, Gina Lollobrigida ha spiegato: «Quando lavorai per la prima volta con Sean, era praticamente sconosciuto. Lui baciava in modo elegante, invece Yul Bryner era impetuoso, continuavamo a baciarci anche dopo lo stop del regista».

Si torna poi a parlare di una leggenda indimenticabile come Vittorio De Sica: «All'inizio, volevo fare la fotografa e la pittrice, pensavo ad una carriera da artista e l'ho sviluppata parallelamente a quella, ben più importante, di attrice. Con De Sica ho capito cosa fosse il vero cinema». Gina Lollobrigida ha poi aggiunto: «Mi sento ancora quella ragazza di Subiaco che soffriva per il suo paese distrutto dalle bombe durante la guerra. Ho 91 anni, ma ho ancora tanti progetti da fare e continuo a lavorare, per me lavorare è vivere. Senza lavoro, mi sentirei persa. Ho sempre guardato le cose importanti, quelle che mi rendono felice».

Si è parlato poi di Fidel Castro, incontrato in più occasioni: «Sapevo che era un mio ammiratore, quando viaggiò in Italia chiese di incontrare il Papa e me. Poi mi invitò a Cuba, facendomi alloggiare in una villa e accompagnandomi a fare un giro per le strade dell'Avana». Quando Mara Venier le chiede se c'è mai stato qualcosa tra lei e Fidel Castro, Gina Lollobrigida cerca di schivare le domande e spiega: «Era un bell'uomo, molto affascinante. Quando ci incontrammo, gli feci un ritratto così bello da tenermi una copia anch'io».

Parlando del figlio Milko Skofic da bambino, Gina Lollobrigida ha scherzato così: «Era così biondo da far pensare a delle 'corna': io bruna, mio marito moro, ma lui da piccolo aveva i capelli così chiari...». Poi, però, ha dovuto ammettere con amarezza: «Purtroppo, non ci siamo riavvicinati mai del tutto, lui cambiava sempre idea per colpa degli avvocati. Per quattro-cinque volte ha cambiato idea, rifiutando di riavvicinarsi a me». Il distacco dal figlio Milko si è riflettuto anche sul rapporto con Dimitri, l'amato nipote: Gina Lollobrigida ammette di soffrire tantissimo per questa situazione.

In studio, poi, arriva Andrea Piazzolla, il 30enne manager protagonista di una chiacchierata relazione con Gina Lollobrigida. «Gina merita il meglio, non sono io ad averle salvato la vita, ma i medici.

Il mio unico merito è aver corso verso l'ospedale» - spiega Andrea - «Parla male di noi solo chi non ci conosce, io mi occupo di lei e le consento di fare cose difficili a causa dell'età. A Natale le ho fatto una sorpresa: voleva stare da sola, così ho preparato un blitz con un Babbo Natale, la neve artificiale e una slitta con tanti regali. Questo perché da bambina Gina, come regalo, aveva avuto solo le bombe».

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