Concertone, Ambra Angiolini commossa per il monologo sulla pace: «Siamo tutti responsabili»

Ambra ricorda il tragico episodio di Manuel Bortuzzo, protagonista indiscusso del GF Vip 6

Il concertone prosegue e, ad aprire la seconda parte, è il discorso di Ambra Angiolini che ricorda vittime di violenze inaudite
Il concertone prosegue e, ad aprire la seconda parte, è il discorso di Ambra Angiolini che ricorda vittime di violenze inaudite
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Domenica 1 Maggio 2022, 20:42 - Ultimo aggiornamento: 20:44

Parole rotte dalla commozione. La conduttrice del Concertone del primo maggio, Ambra Angiolini si commuove durante il discorso d'apertura della seconda parte dell'evento in cui sottolinea il vero significato dello slogan sulla pace. «'A lavoro per la pace' è uno slogan preciso, puntuale, inconfutabile. Siamo tutti d'accordo. La verità, però, è che questi slogan rischiano un po' di farci sentire a posto con la coscienza, e diciamoa noi stessi: 'l'abbiamo urlato insieme e quindi basta'». La conduttrice sottolinea come sia necessario «deporre le armi con gli altri e con voi stessi, nelle vostre case, sui posti di lavoro e in strada» e lancia un monito: «Prendiamoci la responsabilità di questo slogan perchè non sia solo uno slogan dire 'a lavoro per la pace'».

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Ambra si commuove durante il saluto. La scaletta dei cantanti

Nel proseguire il suo discorso, la conduttrice fa una carrellata di nomi di ragazzi, donne e uomini che sono state vittime di aggressioni e violenze, che li hanno segnati per sempre. «La guerra che combattiamo tutti i giorni è anche Simone Baroni, aggredito e preso a pugni a San Giovanni solo perchè omosessuale».

E ancora Ambra ricorda il tragico episodio di Manuel Bortuzzo, protagonista indiscusso del GF Vip 6: «Un revolver calibro 9 in mano a Lorenzo e Daniel che viaggiano su uno scooter, sparano 3 colpi alla cieca contro Manuel Bortuzzo mentre compra le sigarette in una normale serata». E continua, commuovendosi: «La guerra è anche Lucia, Angela Sonia, Caterina, sfregiate, accoltellate, prese a pugni da chi diceva di amarle: i loro fidanzati, i loro amanti e mariti? La guerra è anche Marco Vannini che muore a casa della fidanzata. A ferirlo quasi a morte è stato un colpo sferrato da una beretta calibro 9 , ad ucciderlo la crudeltà di 4 persone che hanno anteposto la loro salvezza alla sua vita». E conclude con un invito rivolto a tutti: «Su questo tutti noi dobbiamo metterci a lavoro per la pace , perchè di questa guerra siamo tutti responsabili». 

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