Oltre 580 studenti al Teatro Pergolesi di Jesi per l'anteprima della "Carmen"

"Carmen" al Pergolesi di Jesi
"Carmen" al Pergolesi di Jesi
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Mercoledì 18 Dicembre 2019, 10:42 - Ultimo aggiornamento: 11:13
JESI - Mercoledì 18 dicembre alle ore 16, oltre 580 studenti di tutta la provincia al Teatro Pergolesi per l’anteprima giovani della “Carmen di Bizet, con la direzione del M° Beatrice Venezi e la regia di Paul-Émile Fourny. L’opera, che debutta venerdì 20 dicembre ore 20,30 con replica domenica 22 ore 16, chiude il cartellone della 52^ Stagione Lirica di Tradizione.

580 studenti da tutta la provincia di Ancona saranno al Teatro Pergolesi di Jesi, mercoledì 18 dicembre alle ore 16, per assistere all’anteprima giovani della “Carmen” di Georges Bizet, l’opera che conclude la 52esima Stagione Lirica di Tradizione e che debutta venerdì 20 dicembre ore 20,30 e domenica 22 dicembre alle ore 16. La recita di mercoledì è riservata ai partecipanti al progetto di educazione musicale “Musicadentro 2019”, a cura della Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione con Orchestra Filarmonica Marchigiana, con il musicologo Cristiano Veroli che ha accompagnato gli studenti in un percorso di guida all’ascolto fino alla visione dell’opera.
Oltre 2000 sono state le adesioni al progetto di educazione musicale “Musicadentro 2019”, cui hanno partecipato le scuole secondarie di II grado di Jesi, Fabriano, Falconara, Senigallia e Ancona. Complessivamente, a fronte di circa 11 mila spettatori della stagione lirica, il 32% del pubblico è formato da under 26; oltre l’80% la quota di riempimento media del teatro, dell’11% l’incremento nelle vendite di abbonamenti.
 
“Carmen”, opéra-comique in quattro atti su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, dalla novella eponima di Mérimée, è tra i titoli più rappresentati e più amati del repertorio lirico in tutto il mondo; viene proposta al Teatro Pergolesi di Jesi nella versione originale, in lingua francese e con i dialoghi parlati, che debuttò all’Opéra-Comique di Parigi il 3 marzo 1875. Si tratta di una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in co-produzione con Opéra-Théâtre de Metz Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims, Centre lyrique Clermont Auvergne, Fondazione Rete Lirica delle Marche. Dopo le date di Jesi, l’opera andrà in scena tra gennaio e febbraio 2020 nei teatri di Fano, Ascoli Piceno e Fermo.

Sul podio, il Maestro Beatrice Venezi, tra le poche donne al mondo a dirigere orchestre a livello internazionale; innovativa, paladina di femminilità, nel 2018 è stata inserita da “Forbes” nell’elenco dei 100 giovani Under 30 leader del futuro e ha recentemente pubblicato il suo album d’esordio “My Journey - Puccini’s Symphonic Works”. La regia è di Paul-Émile Fourny che torna a Jesi dopo i successi di “Aucassin et Nicolette” (2019), “Werther” (2007), “Cavalleria Rusticana” e “Pagliacci” (2016). Per questo nuovo allestimento, le scene sono state realizzate nei Laboratori scenografici della Fondazione Pergolesi Spontini a Jesi e sono firmate da Benito Leonori, i costumi sono di Giovanna Fiorentini, light designer è Patrick Méeüs; assistente alla regia è Giovanna Spinelli, assistente alle scene Elisabetta Salvatori.

Nel ruolo del titolo il mezzosoprano canadese Mireille Lebel al suo debutto in Italia, mentre il tenore Enrico Casari sarà per la prima volta Don José. Anna Bordignon è Micaëla, Margherita Hibel canta Frasquita, Mercedes è Martina Rinaldi, Escamillo è Sergio Foresti; nella compagnia di canto, inoltre, Tommaso Caramia (Dancairo), Vasyl Solodkyy (Remendado), Andrea Tabili (Zuniga), Giacomo Medici (Moralès). Lilas Pastia è Francesco Mattioni. Per le recite nei teatri della Rete Lirica, si alternano nel ruolo di Frasquita le cantanti Margherita Hibel e Carmela Osato. Suona la FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana, il Coro del Teatro della Fortuna di Fano è diretto da Mirca Rosciani, i Pueri Cantores “D. Zamberletti” di Macerata sono guidati da Gian Luca Paolucci.
A margine dell’opera, la Fondazione Pergolesi Spontini propone al pubblico alcuni momenti di approfondimento presso le Sale Pergolesiane del Teatro Pergolesi: domenica 15 dicembre alle ore 11 la “Guida all’opera” con il musicologo Cristiano Veroli, e due incontri dal titolo “La trama prima dell’opera” con il direttore artistico Cristian Carrara, venerdì 20 dicembre ore 19 e domenica 22 dicembre ore 15. Inoltre, venerdì 20 dicembre alle ore 18,30, stesso luogo, il M° Beatrice Venezi presenterà il suo il suo album d’esordio “My Journey - Puccini’s Symphonic Works” per l’etichetta Warner Music.
 
L’argomento dell’opera “Carmen” è tratto, molto liberamente, dal romanzo omonimo di P. Mérimée. Al libretto collaborò lo stesso Bizet, scrivendone anche alcune parti (tra cui le parole della famosa habanera cantata dalla protagonista, “L’amour est un oiseau rebelle”). La “Carmen” del 1875 appartiene al genere dell’opéra-comique ed era dunque, nella sua versione originale, composta da dialoghi recitati alternati alle parti musicali, è in tale forma che viene rappresentata a Jesi.

Il regista Paul-Émile Fourny ne propone un’angolazione originale, in stile indagine della polizia, con un delitto consumato all’interno di un teatro – le scene sono una perfetta ricostruzione del Teatro Moriconi di Jesi – di cui si cerca di stabilire le responsabilità. Da qui parte, come un flashback, la vicenda, con gitani e contrabbandieri trasformati in una compagnia di artisti teatrali impegnati nella messa in scena dell’opera di Bizet, in uno spettacolo in cui realtà e fantasia si intrecciano fino al tragico epilogo... La protagonista, Carmen, è un’attrice, al centro di un mondo divertente, vivente e ribelle, opposto all’universo di “poliziotti” incarnato dall’agente Moralès, dal commissario Zuniga e dall’ispettore José.
«Ho voluto proporre una lettura più contemporanea ma rispettosa dell’opera, evitando la caricatura spagnola per meglio sviluppare la drammaturgia” - spiega Paul-Émile Fourny. “L’idea è quella di una messa in scena vicina alle serie televisive poliziesche, e in particolare a quelle che si svolgono negli anni 50-60, perché Carmen è la storia di un crimine, in cui la protagonista è la vittima. Il mio sguardo è femminista, Carmen afferma le sue scelte di vita, sia professionali che personali; con un carattere forte, indurito, deve combattere per rivendicare il suo status di donna libera».
Info: Fondazione Pergolesi Spontini www.fondazionepergolesispontini.com
 
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