Isa Danieli e Giuliana De Sio nei panni di due sorelle grandi protagoniste nella commedia amara “Le signorine”

Isa Danieli e Giuliana De Sio in una scena della commedia "Le signorine"
Isa Danieli e Giuliana De Sio in una scena della commedia "Le signorine"
di Lucilla Niccolini
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Sabato 5 Marzo 2022, 09:15

OSIMO - Tutto è doppio in “Le signorine”, lo spettacolo che va in scena stasera alla Nuova Fenice di Osimo (ore 21,15), e poi allo Sperimentale di Pesaro da martedì 8 a domenica 13 marzo (feriali ore 21, sabato ore 19, domenica ore 17). Scritto da Gianni Clementi, diretto da Pierpaolo Sepe, si avvale dell’interpretazione di Isa Danieli e Giuliana De Sio. 

 
Le primedonne
Due primedonne del palcoscenico, insieme per la prima volta in una pièce che è una commedia tragica. «Quando ho letto il testo – ricorda la De Sio - ho cominciato a ridere dalla prima pagina e ho smesso alla fine: irresistibile. Però mi sono detta che c’era materia per scandagliare ancora di più l’animo femminile. Due sorelle con 20 anni di differenza, claudicanti, che vivono un rapporto controverso e contraddittorio, tra liti e riconciliazioni, grida e carezze. Il tipico rapporto vittima/carnefice, che meritava una deriva tragica. Ci ho perso qualche notte di sonno, e ho proposto alcune variazioni, accettate da Clementi e da Sepe, che “anneriscono” la scena, e all’improvviso rivoluzionano la situazione. Ma non mi faccia dire di più».


La storia
Rosaria (Isa Danieli) e Addolorata (Giuliana De Sio) vivono, nei Quartieri Spagnoli di Napoli, una vita scandita da doveri e rinunce, anche per la taccagneria occhiuta di Rosaria. Addolorata vorrebbe ribellarsi, ma sottostà all’arcigno regime imposto dalla sorella maggiore. Salvo poi affidarsi alla cialtroneria di un cartomante (la voce fuoricampo è di Sergio Rubini), scatenando il risentimento della sorella, risparmiatrice compulsiva. «Rosaria è, come diciamo noi a Napoli, “tirata” – spiega Isa Danieli – ma non è cattiva. Certo, risulta antipatica, ma in fondo non lo è». E come potrebbe esserlo, col viso e la voce di questa grandissima interprete partenopea, cresciuta alla scuola di Eduardo e della sceneggiata? «Giuliana mi ha proposto per la parte e, anche se non mi assomiglia, ho dato a Rosaria tutta me stessa, con il cuore. Ho molta stima per Sepe e sono abituata fin dagli esordi al rispetto totale del regista. In realtà sul lavoro sono rigorosa e austera quanto la signorina Rosaria». Ride, Isa, di quella sua risata contagiosa. «Il mio personaggio si prende molto sul serio, forse troppo, e per questo fa ridere. Ma poi tutto cambia...». Colpo di scena, in un dramma che rivela le ipocrisie e i condizionamenti della famiglia. «Succede, che proprio chi si dovrebbe amare, alla fine non si sopporta più. È uno dei temi di questo testo – osserva Giuliana – che, scritto dieci anni fa, ha una prodigiosa attualità, con i cinesi che si sostituiscono ai nostri artigiani, e le badanti moldave che nell’immaginazione del popolo scippano i mariti alle napoletane. E i vaccini: il “peccato originale” alla base dei rancori delle sorelle è la mancata vaccinazione contro la poliomielite. I loro genitori le hanno condannate alla zoppia e a una vita da “invisibili”».
L’eleganza
Due zitelle claudicanti, pendolari tra la loro merceria e un appartamento claustrofobico, rabbiose e frustrate.

Una storia bigia? Risponde la De Sio: «Tutt’altro. A parte il divertimento, il regista ha saputo dare allo spettacolo, anche grazie alla musica, un’eleganza indicibile». 

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