Musso in “Dentro. Una storia vera, se volete” al Concordia di San Benedetto: «E' un piccolo omaggio alla verità teatrale dei figli»

Giuliana Musso
Giuliana Musso
di Chiara Morini
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Venerdì 25 Febbraio 2022, 11:33

SAN BENEDETTO - Non sarà uno spettacolo di teatro di indagine, ma un omaggio teatrale alla verità dei figli: Giuliana Musso, con Maria Ariis, sarà protagonista di “Dentro. Una storia vera, se volete”, oggi, venerdì 25 febbraio e domani, sabato 26 febbraio, alle ore 20,45, al Teatro Concordia di San Benedetto del Tronto, per la stagione voluta da Comune e Amat.

 
I temi 
La Musso è autrice e anche regista di questa rappresentazione che lei stessa, spiega, è nato «da una chiamata ricevuta da Antonio Latella per la Biennale Teatro di due anni fa. Dovevamo affrontare il tema della censura, e ho deciso di affrontare il tema dell’abuso intra-familiare, legato al filo doppio della censura e del tabù». Tematiche che inevitabilmente finiscono con l’intrecciarsi con l’altro concetto del segreto. «Si parla – spiega Musso – dell’abuso familiare che avviene dentro le mura domestiche, da un adulto verso un minore. Da qui parte il tabù, che non ci fa vedere le cose come stanno».


La storia
Sul palco ci saranno due persone, Giuliana Musso, che fa sé stessa, e la Ariis che interpreta una madre. «È uno spettacolo di narrazione – spiega l’autrice e protagonista – che ho costruito intervistando tutto il mondo che si muove quando si verificano vicende come questa: dai terapeuti ai consulenti, dagli educatori ai medici, dagli assistenti sociali agli avvocati che non vogliono sapere la verità. È uno spettacolo che parla di noi, delle domande che ci poniamo e di come a nostra volta affrontiamo la realtà delle risposte».

C’è però da separare il concetto di segreto, da quelli della censura e del tabù. «Il segreto – spiega – protegge le vittime.

La censura, spesso moralistica, è come un segreto costruito e che viene nascosto, e il tabù è quello che non vogliamo sapere dell’abuso. Una verità talmente scioccante che mette alla prova anche chi non sarebbe mai in grado di vedere o immaginare un padre che fa qualcosa ai figli». E non solo, è come se non si volessero vedere le cose come sono. «Si fa fatica a parlare delle cose – dice Musso – in questa come altre tematiche cerchiamo sempre di addolcire la verità». Come fare, quindi, ad accettare la verità?

«È una gran domanda – prosegue – difficile da rispondere. Come fa la madre, in questo spettacolo, che va dalla figlia e si accorge che qualcosa è successo. Vede, il fatto è che ognuno di noi è portato a credere a cose che sono più facili da affrontare per noi, piuttosto che fronteggiare la paura di raccontare la storia come la si vive, siamo portati a credere vero ciò che ci va di più».


La denuncia 
La denuncia di una violenza in famiglia è un fatto veramente drammatico ma spesso sottovalutato dall’opinione pubblica. «Il tabù – precisa Musso – oggi è il puro terrore di sapere, la censura danneggia gli innocenti». Nel suo teatro l’autrice racconta il reale, con il vivente che rimane sempre in primo piano. «Non è un teatro di denuncia il mio – chiude – sono storie che vivono con i corpi degli attori. E in futuro vorrei dedicarmi alla cura: come fare ad avere cura della società e del mondo?». Info: 0735794438.

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