Usate i Tarocchi senza paura, sono un aiuto e danno spesso risposte al lato simbolico della realtà

I Tarocchi francesi
I Tarocchi francesi
di Anna Maria Morsucci
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Venerdì 9 Aprile 2021, 08:30

ANCONA - Abbiamo spesso parlato dei Tarocchi ma non siamo mai entrati nel dettaglio di cosa significhi leggerli, anche se questo è il modo più comune con cui vengono usati. Molti pensato che la lettura dei Tarocchi significhi prevedere il futuro, come se fosse già tutto scritto.

In realtà, leggere i Tarocchi vuol dire aiutare le persone a fare chiarezza, senza limitarne la capacità di scelta e di azione. I Tarocchi diventano in questo modo un mezzo per rielaborare il passato, comprendere il presente e proiettarsi nelle varie possibilità future. 


Spesso, quando si stanno facendo delle letture per se stessi e per gli altri, i simboli e le immagini delle carte suggeriscono analogie con eventi ed esperienze reali. Questo potrebbe essere spiegato con il fenomeno della sincronicità: l’idea è che ogni cosa sia collegata e che vi sia un legame tra la carta estratta e la propria vita. In quest’ottica, i Tarocchi diventano uno strumento che aiuta a una migliore comprensione del presente con uno sguardo al futuro, partendo però dall’idea che nulla è già scritto. Il fatto stesso che stiamo indagando su una determinata situazione ha la possibilità di modificarne i possibili esiti. La lettura dei Tarocchi fornisce una risposta a partire dal lato simbolico della realtà.

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Le carte disposte davanti a noi nella stesa devono essere considerate un punto di vista: è un po’ come se chiedessimo consiglio a una persona molto saggia e con una visione assai più profonda della vita. Perciò, la domanda migliore da porre (o da porsi, se stiamo leggendo i Tarocchi a noi stessi) è quella che circoscrive una situazione ma che ci permetta di ampliare il punto di vista.

Le domande peggiori sono quelle che rendono inutile il valore dell’interpretazione e che richiedono una risposta del tipo “sì/no” in quanto affidano decisioni su problemi e, se la risposta fosse negativa, ci farebbero scoraggiare. Per esempio se chiediamo: “Lui mi tradisce?”, significa svuotarci del nostro potere e affidarlo a qualcun altro. Ogni decisione spetta a noi e non va demandata a un mazzo di carte.

La domanda poteva essere: “Come posso migliorare il mio rapporto con lui?” Vanno evitate domande del tipo: “Vorrei sapere qualcosa su di me”. Sono decisamente troppo vaghe per poter produrre un lavoro di messa a fuoco sul problema. Più l’ambito è fin dall’inizio circoscritto e più sarà facile entrare nello specifico, evitando approssimazioni e giri di parole sibilline. È evidente che, più saranno espressi chiaramente i particolari della situazione e saranno poste domande, chiare aperte e utili a esplorare, più sarà precisa e attinente la risposta. 
La Morte, la Torre, il Diavolo: sono carte che possono immediatamente colpire e mettere paura quando escono in una lettura.

Perciò quando le cosiddette “carte negative” appaiono nella lettura invitiamo la persona a guardare bene la carta e a dirci dove vede nell’immagine la distruzione o altro. Nella vita di ogni persona si possono presentare momenti difficili, ma la lettura ha proprio l’obiettivo di aiutare ad affrontare e a superare i problemi. Chi fa la lettura deve essere “egoless”, capace di focalizzarsi sugli altri e di rinunciare ad avere ragione senza mettere in primo piano, appunto, il proprio ego nei confronti dell’antro. Può capitare infatti che, magari, chi interpreta viva una situazione analoga alla nostra. Può anche capitare che dia giustizi su di noi. Diffidiamo sempre di qualcuno che, attraverso i Tarocchi, ci giudica o cerca di spaventarci o di condizionare i nostri comportamenti. Diffidiamo di chi vuole venderci paura: quello è il mezzo di dominio dei tiranni.

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