Il ritorno della lirica in teatro, De Vivo: «Faremo Donizetti nel cortile della Mole»

Vincenzo De Vivo, direttore artistico della stagione lirica delle Muse e dell'Accademia Lirica di Osimo
Vincenzo De Vivo, direttore artistico della stagione lirica delle Muse e dell'Accademia Lirica di Osimo
di Fabio Brisighelli
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Lunedì 3 Maggio 2021, 13:01

ANCONA - Vincenzo De Vivo, poliedrico musicista e musicologo, è direttore artistico per la stagione lirica delle Muse di Ancona e di direttore artistico dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo. La libertà di assistere a uno spettacolo dal vivo è legata ancora a un colore, l’ultima generale tinta di giallo autorizza da qualche giorno limitate aperture.


Come vive lei questo momento?

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«Lo vivo con prudenza e al contempo con grande speranza: con prudenza, nella consapevolezza che occorre agire in condizioni di assoluta sicurezza; ma anche con la speranza di poter superare una situazione così frustrante per gli artisti e gli organizzatori, lontani dai palcoscenici e dal pubblico. Non poter dissodare il terreno fertile dei giovani, i fruitori teatrali di domani, è davvero triste».


L’impulso a “riveder le stelle” (la citazione dantesca pare obbligata), a respirare dall’interno l’atmosfera teatrale, ci ha preso un po’ tutti. Sia nell’occasione il nostro “Virgilio” per la musica, ripercorra le iniziative che ci attendono.


«Per non correre rischi, l’orientamento come già lo scorso anno è stato quello di riprogrammare la stagione lirica delle Muse di Ancona all’aperto, in un luogo incantevole come il cortile della Mole: “Kammeroper alla Mole” in 2° edizione, dunque, tra fine agosto e primi di settembre; e insieme di continuare nella proposta di titoli meno consueti, che il pubblico nell’edizione precedente aveva già chiaramente mostrato di gradire.

Questa volta la scelta si incentra su un Donizetti di raro ascolto: quello de “Il giovedì grasso”- una farsa- e de “Il conte Ugolino”; quindi sull’ultimo atto all’insegna del comico del celebre Trittico pucciniano: “Gianni Schicchi”, il cui soggetto è pure ispirato al Dante infernale. Sono profondamente grato al pubblico di Ancona per la sua capacità di accettare nuove proposte e nuove sfide, dimostrandosi curioso, libero e arguto».


E per quel che concerne l’Accademia Lirica di Osimo?
«Per nostra fortuna i corsi di canto dell’Accademia non hanno subito interruzioni, e possiamo quindi riprendere anche l’attività concertistica, il 15 di maggio per la precisione, con una performance artistica finalmente aperta al pubblico nella quale risuoneranno note di autori dell’Ottocento italiano. I giovani artisti dell’Accademia, per parte loro, registrano un ciclo dedicato a Dante: “Dante all’opera”. Sono quattro concerti con testi danteschi messi in musica da autori che vanno da Rossini ai contemporanei, e brani d’opera che hanno per protagonisti personaggi della Commedia».


L’anno prossimo la lirica “vaccinata” dovrà però rientrare nella sua sede teatrale naturale, nel Massimo dorico. Questo si aspetta il pubblico dei melomani anconetani.
«Le Muse sono la nostra casa. Abbiamo voglia e urgenza di rientrare, per ascoltare gli artisti sul palcoscenico e l’orchestra in buca, in un teatro pieno di pubblico. E quando rientreremo continueremo ad onorare il nostro artista di riferimento, Franco Corelli, a cui peraltro è dedicata la stagione lirica di quest’anno, che si apre il 25 agosto con l’atteso concerto del celebre tenore Juan Diego Flórez».

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