Occhio allo spreco di acqua senza penalizzare l'igiene, ecco tutti gli accorgimenti da adottare

Un rubinetto aperto
Un rubinetto aperto
di Veronique Angeletti
3 Minuti di Lettura
Martedì 6 Aprile 2021, 07:25

ANCONA - Senza penalizzare la nostra igiene e quella della casa, ci sono tanti modi per ridurre i nostri consumi d’acqua e di conseguenza “alleggerire” la bolletta. Cose risapute, come fare una doccia piuttosto che un bagno in vasca.

In cinque minuti sotto il soffione si consumano tra i 25 e i 45 litri d’acqua mentre un bagno in vasca necessita di una quantità compresa fra 110 e 170 litri. O sfruttare la lavastoviglie che, a pieno carico, compie il suo ciclo usando 12 litri d’acqua mentre lavare a mano la stessa quantità di piatti e bicchieri necessita di almeno 40 litri (a patto però di “pulire” i piatti con i tovaglioli di carta e non passandoli sotto il getto d’acqua corrente). O ancora andare dall’autolavaggio (tra l’altro dotato di impianti di filtraggio per le acque sporche) ed evitare di “sprecare” circa 550 litri usando il tubo. A meno che si usi il comune “secchio”.


Poi, ci sono altri “usi” negativi che continuiamo a fare per “pigrizia” mentale. Come lasciare scorrere l’acqua corrente mentre ci insaponiamo, ci laviamo i denti o ci si rade, o ancora lavare le verdure senza prima averle lasciate in ammollo o scongelare lasciando i prodotti surgelati sotto un filo d’acqua. Come pure sono in pochi ad avere dotato i rubinetti di riduttori di flusso o di filtri rompigetto o ancora areatori che non tolgono niente alla prestazione degli impianti.

LEGGI ANCHE:

Incendio in via Gorizia nel magazzino di una libreria: una donna portata in ospedale

Trionfo anconetano con Elena Boari e il barboncino Effe Effe nella finale italiana di agility dog


Insomma, siamo responsabili tutti dello spreco di litri e litri di acqua potabile proprio perché riteniamo “scontata” una risorsa insostituibile che ha un valore ben diverso dal prezzo che effettivamente paghiamo. Nelle Marche, un litro di acqua potabile costa da un minimo di 0,0007 euro per 15 mc a 0,0019 oltre 180 mc all’anno. Proprio per condividere questa responsabilità, quest’anno, la legge di Bilancio ha inserito il “bonus idrico”. Un contributo pari a mille euro per chi investe nei nuovi apparecchi a limitazione di flusso d’acqua. Investimenti che riguarda tanti nostri piccoli gesti quotidiani. Questo bonus vale per ridurre la capacità a massimo 6 litri degli impianti di scarico dei water, per i soffioni della doccia, le colonnine, i rubinetti, i miscelatori per bagni e cucine. Che poi, risparmiare sulla bolletta dell’acqua, significa anche risparmiare su un’altra bolletta, quella dell’energia per riscaldarla quell’acqua in più.
Infine, per chi vuole ridurre al minimo l’impronta idrica della famiglia e della casa, non dimenticarsi del recupero delle acque piovane.

Ci sono vari sistemi anche molto sofisticati. Quest’acqua “dolce” per natura ossia naturalmente senza calcare e filtrata è perfetta per annaffiare le piante, per il ferro da stiro ma anche per la pulizia della casa e pure per la lavatrice e il bucato. Questo perché il calcare riduce l’azione dei detersivi, pertanto usando l’acqua piovana si diminuiscono le quantità e si risparmia pure.

© RIPRODUZIONE RISERVATA