Giorgi porta “Nell'abbraccio di Penelope” al Panettone di Ancona: la storia raccontata con le parole di una donna

Paola Giorgi in una scena
Paola Giorgi in una scena
di Michele Rocchetti
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Venerdì 14 Gennaio 2022, 09:57

ANCONA - Un approdo sicuro per il corpo e per lo spirito, dove trovare rifugio dopo essere stati sballottati dalle nuove ondate della pandemia. Archiviata la pausa natalizia, la programmazione del Teatro Panettone di Ancona riprende ed entra nel vivo con una serie di spettacoli con nomi di rilievo del panorama locale e nazionale.


La partenza
Il primo è quello di Paola Giorgi, che domani, alle 21, porterà in scena “Nell’abbraccio di Penelope” di Cesare Catà.

Formatasi alla Scuola per Attori Mario Riva, Paola Giorgi, dopo gli inizi nella Compagnia della Rancia, approda alla Compagnia del Teatro Stabile delle Marche, dove recita in numerosi spettacoli di successo. Nel frattempo partecipa alle serie tv “Piper” e “Carabinieri 7”. In seguito diventa direttore artistico di Bottega Teatro Marche, dove inizia la sua collaborazione con Catà, dottore di ricerca in Filosofia del Rinascimento, scrittore e performer teatrale, ideatore del format dei Magical Afternoon, lezioni-spettacolo sulla grande letteratura, con cui si esibisce regolarmente in teatri, pub, spiagge e altri luoghi inusuali. Il connubio creativo tra Giorgi e Catà ha dato vita, negli anni, ad una produzione in cui la contaminazione tra epico e lirico è divenuto il tratto distintivo.
La lezione-spettacolo
“Nell’abbraccio di Penelope” è una lezione–spettacolo che racconta nei suoi significati mitologici, simbolici e culturali la figura letteraria di Penelope delineata nell’“Odissea” di Omero, dove la recitazione si alterna a uno storytelling in cui l’approfondimento ermeneutico e filologico si mescola con l’ironia della stand-up comedy. La particolarità sta nel fatto che questa volta la storia non è raccontata dal punto di vista di Ulisse, ma di quello di Penelope, tramite i tanti registri diversi che Catà è riuscito a far scaturire dalla sua personale traduzione di testi di vari autori greci e latini. Lo spettacolo era già stato rappresentato quest’estate nelle piazze di Ascoli, Filottrano e Torre di Palme, ma è la prima volta che approda in teatro. E questo fa una grande differenza. «L’ambiente influenza inevitabilmente la rappresentazione – afferma Giorgi -. Le piazze sono più dispersive. In teatro, invece, c’è un rapporto diretto col pubblico e l’impatto emotivo dello spettacolo ne risulterà sicuramente amplificato. Tanto più che questo non è un teatro qualunque, ma un luogo da poco restituito alla comunità, che non soltanto ora è più bello, sicuro e accogliente, ma continua a svolgere quel ruolo di dispensatore decentrato di cultura e di aggregatore sociale di periferia per cui è nato». La speranza è che in tanti accorrano.
La preoccupazione
«Siamo un po’ preoccupati perché, dopo un grande avvio di stagione, ora sembra essere tornata un po’ di diffidenza verso i locali al chiuso – dice Massimo Duranti, curatore della rassegna -.

Ma il nostro teatro è dotato di grandi spazi che vengono regolarmente sanificati e forniamo gratuitamente mascherine Ffp2 a chi dovesse averle dimenticate. Perciò ci auguriamo che i tanti Like che riceviamo su Facebook possano trasformarsi in presenze concrete».

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