“Spesso ad una pasta”
di Antonio Lucarini

“Spesso ad una pasta” di Antonio Lucarini
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Mercoledì 12 Novembre 2014, 11:14 - Ultimo aggiornamento: 11:24
SAN MARCELLO - Torna con un suo nuovo spettacolo Antonio Lucarini.

L’eclettico film-maker che ha da qualche anno esperito la regia teatrale, con la quale si è prodotto in una decina di spettacoli di successo, nelle stagioni dell'Amat. Ecco ora "Spesso ad una pasta", che va in scena al Teatro Ferrari di San Marcello sabato prossimo alle 21.

In questo suo lavoro recita accanto ad Agnese Ascioti, giovane e già affermata attrice romana, per vari anni allieva e attrice del prestigioso Teatro Stabile di Genova, nonché impegnata in varie collaborazioni con artisti e compagnie professionistiche della Capitale, e con Francesco Chiodi, più noto per le sua appartizioni in "Area Zelig", lo spettacolo itinerante che è costola d'Adamo del programma televisivo di largo successo.



La "pasta" del titolo la dice lunga sul contenuto: è la triste/divertente storia dell'amore impossibile tra Donato Albume, il pasticciere cui una forma grave di diabete impedirebbe di mangiare dolci, anche perché gli fa perdere il controllo delle gambe in particolare davanti a donne disinibite ed esibizioniste, e Chiara Lumen, cassiera di supermercato stressata dalla contemplazione quotidiana di una società in crisi, che cerca conforto nelle... paste. E anzi, allarga la sua passione bulimica per i dolci a chi li produce: non può resistere alla tentazione di cedere a passioncelle effimere... solo con pasticcieri. Che problema, dunque? I due protagonisti potrebbero intrecciare una dolcissima relazione sentimental/dolciaria. Ma, qualcosa si mette di traverso.



Cosa? Lo saprete solo andando ad assistere a questa nuova produzione di Antonio Lucarini che come sempre sa inserire un messaggio dentro la forma scenica e il testo, all'apparenza stralunato, dell'assurdo. "Il potere e il sesso fine a se stesso, come panacea a ogni carenza affettiva creataci da una società puramente economica, sono le ultime grandi illusioni che ci fanno sentire apparentemente vivi", scrive nelle sue note di regia. "Spesso ad una pasta" è uno spettacolo poetico e amaro, leggero e pesante al tempo stesso, in cui l’autore riflette con ironia e occhio lucidissimo sulla difficoltà dei rapporti d’amore e su quelli umani in genere, in questa epoca d’indifferenza e ignavia morale.



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