"L’uomo ideale", Simone Montedoro esplora l'amicizia sul palco dell'Apollo di Mogliano

Simone Montedoro (Foto Attardi/Ufficio Stampa)
Simone Montedoro (Foto Attardi/Ufficio Stampa)
di Chiara Morini
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Domenica 29 Gennaio 2023, 06:00

MOGLIANO - Il sentimento puro dell’amicizia sarà al centro della storia de “L’uomo ideale”, in scena alle 17,30 di oggi, domenica 29 gennaio, al teatro Apollo di Mogliano. Protagonisti Toni Fornari (anche regista e co-autore), Noemi Sperlazza, Emanuela Fresi, e Simone Montedoro, attore di cinema, teatro e fiction (info: 3355329539).

 
Lo spettacolo


Montedoro, che veste i panni di Damiano, parla del suo personaggio come di «un uomo di bella presenza, che si fa amare, insomma l’uomo ideale. Anche Giada è alla ricerca dell’uomo ideale. Convive con Lollo, gay, e insieme decidono di affittare una stanza della loro casa. Lollo (Fornari) è un uomo cinico che ha perso la speranza nell’amore, mentre Giada spera nel principe azzurro. Ecco Damiano arriva e affitta questa stanza, e i due cercano di conquistarlo». Come le altre commedie portate in scena da Montedoro, anche qui vi sono riflessioni.

«Emerge – commenta – l’amicizia tra Lollo e Giada che traballa, a causa del sentimento per Damiano. Un’amicizia pura, ma messa in difficoltà». Amicizia a parte, nella narrazione Damiano viene quindi visto come l’uomo ideale. Ma nella realtà esistono l’uomo o la donna ideali? «Dipende – osserva Montedoro – da quello che sogniamo come uomo o donna ideale. L’amore e il partner ideali esistono, ma sono legati anche alle rinunce che siamo disposti a fare. L’ideale, quindi, è il raggiungimento di un punto di incontro tra noi e l’altra persona».


I sentimenti


Sentimenti, quelli dell’amicizia e dell’amore che a teatro vengono espressi bene, ma che, come accade per i lavori di Montedoro, spesso, dopo il teatro finiscono anche al cinema. Lui lavora in tutti e tre i settori e osserva che ora «il teatro sta andando molto meglio del cinema.

Dispiace, perché è proprio il cinema che appartiene alla nostra cultura. I problemi sono causati in primo luogo dalle piattaforme, ma sono convinto che prima o poi ci si stuferà di vedere i film in poltrona, che ci ha impigrito. Però nutro un sentimento di ottimismo e positività, e sono convinto che torneremo a vedere i film nei cinema». Come? Forse non sarà facile, ma, ritiene l’attore, «bisogna risvegliare gli animi. Convincerci e convincersi che bisogna alzarsi dalla sedia, divano o poltrona, e andare a teatro o al cinema. Il bisogno c’è, la voglia di uno spettacolo pure, ma più di tutti c’è bisogno di dedicarsi un po’ di tempo, per godere di queste rappresentazioni, e anche per riflettere».


I ruoli


Teatro, cinema e anche televisione: tra i ruoli interpretati per il piccolo schermo tutti ricordano il capitano Giulio Tommasi nella serie di Rai 1 Don Matteo. Un ruolo che ricorda con affetto. «È stato bello – dice Montedoro – ultimamente ne ho parlato anche con Serena Bortone. Noi attori viviamo dell’amore con il personaggio che rappresentiamo, ma questo amore, prima o poi è destinato a finire, sia che il ruolo duri poco sia che duri tanto. Giulio resterà per me sempre una grande esperienza, per la quale voglio ringraziare la Rai e la produzione, perché mi hanno dato una grande occasione, anche di lavorare con Nino Frassica e con Terence Hill. Un’esperienza che porterò nel cuore».

Nel frattempo, oltre a venire nelle Marche con questa commedia, è impegnato su più fronti. «Sono con Viva Rai 2 – racconta – con Fiorello faccio dei piccoli sketch divertenti, sulle “Fiction fallate”, mai andate in onda, che lui si è inventato. Poi devo finire di girare il ruolo sulla nuova serie di Suburra». 

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