"Sette spose per sette fratelli" da giovedì alle Muse, un attore marchigiano nel cast del musical

Il cast di "Sette spose per sette fratelli" in scena a giovedì al teatro delle Muse
Il cast di "Sette spose per sette fratelli" in scena a giovedì al teatro delle Muse
di Lucilla Niccolini
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Martedì 22 Novembre 2022, 02:30

Sold out alle Muse, per l’atteso musical “Sette spose per sette fratelli”, alle Muse di Ancona, fuori abbonamento, da giovedì 25 (ore 20,45) a domenica 27 (ore 16,30). Tra il pubblico della prima, ci sarà in platea una folta delegazione da San Ginesio, perché tra gli interpreti recita, canta e balla Matteo Francia, che nella cittadina del Maceratese è nato 25 anni fa. Unico marchigiano del cast, interpreta la parte di Daniel, il terzo dei sette fratelli Pontipee.
Un bel “ritorno a casa”, Matteo Francia. Quando è cominciata la sua avventura teatrale, che la porta ora ad Ancona con una produzione così prestigiosa?
«Ho scoperto la mia passione molto presto. La prima recita in quinta elementare, in una versione dell’Odissea, in cui facevo il narratore. Sarebbe bastato che leggessi il testo, ma a me sembrava riduttivo, per cui imparai a memoria l’intera parte. Poi, vidi il film “Billy Elliot”, un’illuminazione. Volevo essere come lui, così ho cominciato a prendere lezioni di danza, nella mia città, che ha come protettore, guarda caso, il patrono degli artisti. E quando seppi che il Sistina stava producendo la versione italiana di quel musical, mi proposi come interprete: mi dissero che, a 16 anni, ero ormai troppo grande». 
Ma non ha certo rinunciato a inseguire il sogno.
«Mi sono iscritto al Centro Teatrale Sangallo di Tolentino - canto, danza e recitazione – diretto da Saverio Marconi, che ho poi avuto come maestro alla Bernstein School of Musical Theatre di Bologna. È stato lui a scegliermi, mentre frequentavo ancora il secondo anno, per la parte di Karl, il gigante di “Big Fish”, con cui ha riaperto, nel 2018, il teatro Vaccaj di Tolentino».
Diplomato a pieni voti nel 2019, ha subito debuttato in “Hair” e in “Priscilla la regina del deserto”. Ormai lanciato nel mondo dello spettacolo, come hanno preso i suoi il suo trasferimento a Milano?
«Sono stati molto comprensivi: ormai avevano capito da un pezzo che è questa la mia strada. Certo, all’inizio, soprattutto mio padre aveva un po’ d’apprensione. Quella dell’attore non è una carriera facile: ogni audizione è un’avventura. Ma l’incertezza, l’aleatorietà è quello che mi tiene in tensione, mi stimola, alla ricerca sempre di qualcosa di nuovo, di diverso».
Parliamo di questo spettacolo?
«Un colpo di fortuna. Ho fatto il provino a Roma l’11 settembre: dodici lunghe ore ad aspettare il mio turno. E l’indomani, il giorno del mio compleanno, ho ricevuto la convocazione. La mia prima parte principale, anche se come sostituto per il ruolo di tre dei sette fratelli. La mia prima tournée lunga: oltre 70 repliche in tutta Italia, nei teatri più belli».
Una bella emozione.
«Sì, è stupendo, alla fine, quando si accendono le luci in sala, vedere i volti sorridenti degli spettatori, constatare che gli hai fatto vivere due ore di pura evasione».
Il momento più coinvolgente?
«Quando Milly, la sposa di Adam, ha finito la sua lezione di bon ton per noi fratelli, grezzi montanari. Usciamo dal palco e in pochi secondi dobbiamo cambiare abito, trucco e parrucco, per uscire di nuovo in scena completamente trasformati in sei gentiluomini».
Che impressione sui suoi genitori?
«Finora hanno visto solo qualche foto e dei video.

Papà Renato e mamma Oriana assisteranno per la prima volta dal vivo alla mia esibizione alle Muse di Ancona. Incrocio le dita».

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