Franco 126 al No Sound Fest di Servigliano: «Il mio concerto sarà come un film, spazio anche alle canzoni da “Polaroid”»

Franco 126
Franco 126
di Saverio Spadavecchia
3 Minuti di Lettura
Venerdì 3 Settembre 2021, 09:08

SERVIGLIANO - La “Multisala Premiere” di Franco 126 approda al No Sound Fest di Servigliano, cha al parco della Pace (ore 21, accesso con green pass e secondo le normative vigenti) porterà in scena questa sera uno spettacolo che si legherà alla storia artistica del giovane cantautore romano. Un sound maturo, trasversale, che cerca di reinventare il cantautorato italiano con linguaggi moderni. Un artista dalle idee molto chiare, con la fortissima voglia di raccontare storie e vicende di un’umanità sempre diversa. 
Il suo nuovo album “Multisala”, uscito a fine aprile 2021, si è rivelato un grande successo di pubblico, si aspettava un impatto del genere? 

 
«Sinceramente no, non me l’aspettavo ma non posso negare di essere molto contento dell’impatto avuto dalle canzoni di “Multisala”. C’è anche da dire che le mie canzoni ed il mio modo di essere non posso scindersi dagli eventi live, dai concerti. C’è da dire che la musica in questi ultimi tempi è molto cambiata anche con l’avvento dello streaming, ma questa rivoluzione non può certamente privarsi della necessaria componente che è rappresentata dai concerti dal vivo».
Lei ha parlato dello streaming: questo nuovo modo di ascoltare musica può avvicinare anche chi è più affezionato ad un ascolto “classico” con dischi e vinili del cantautorato?
«Certamente con lo streaming può raggiungere più persone e generazioni diverse. C’è da dire che questa tipologia d’ascolto può risultare più superficiale perché l’ascolto magari attraverso lo smartphone è quello di perdere la profondità di testi e suoni. Come detto ci sono lati negativi, ma ci sono assolutamente dei grandi punti di forza in questa nuova forma di ascolta. C’è anche dire che il mio modo di fare musica è uscito allo scoperto grazie a questo mondo, anche al mondo di YouTube». 
Il suo modo di scrivere è decisamente intimo, capace di toccare le corde di un pubblico decisamente eterogeneo. Pensa che sia questa la chiave del suo successo? 
«La mia vocalità e il mio modo di scrivere sono sempre state le mie caratteristiche principale. Con “Multisala” ho cercato di portare il mio modo di fare musica su altri livelli. Non solo canzoni d’amore, ma anche il racconto della paura di crescere o anche temi più personali come per esempio nella canzone “Simone”. Credo di essere estremamente sincero in quello che scrivo, e credo che sia il mio più grande pregio così come la voglia di non ripetermi mai e trovare altre strade e soluzioni. Questa mia onestà credo venga percepita, e credo che chi ascolta riesce a capire il mondo che vivo io, ma che è comune a tantissimi altri». 
Servigliano con il No Sound Fest è ormai una piazza di livello internazionale. Come si approccerà al concerto di questa sera?
«Cercheremo di proporre il disco come è stato registrato.

Stessi suoni, nessun arrangiamento diverso e seguendo il nome dell’album abbiamo cercato di ricreare il contesto cinematografico. Porteremo non solo “Multisala”, ma anche il mio debutto solista “Stanza Singola” e anche qualche canzone da “Polaroid” che ho inciso qualche anno fa insieme a Carl Brave. Sarà un concerto di circa 90 minuti, e sarà diviso in due tempi, proprio come un film».

© RIPRODUZIONE RISERVATA