Marco Masini fa tappa il 31 marzo a Senigallia con “T’innamorerai di noi – oltre 30 anni insieme”: «Voglio regalarvi emozioni»

Masini fa tappa il 31 marzo a Senigallia con T innamorerai di noi oltre 30 anni insieme : «Voglio regalarvi emozioni»
Masini fa tappa il 31 marzo a Senigallia con “T’innamorerai di noi – oltre 30 anni insieme”: «Voglio regalarvi emozioni»
di Chiara Morini
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Sabato 18 Marzo 2023, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 12:12

SENIGALLIA - Marco Masini sarà in concerto il prossimo 31 marzo, alle ore 21, sul palco del Teatro La Fenice di Senigallia nell’ambito del tour “T’innamorerai di noi – oltre 30 anni insieme”, organizzato da Alhena Entertainment (info: 085943361).

 
Masini, qual è il ricordo più bello in 33 anni di carriera? 
«Ce ne sono molti, ma forse quello più bello fa parte dell’inizio della mia carriera. Volevo avvisare mio padre di aver vinto Sanremo, cercavo dei gettoni per poterlo chiamare. All’epoca mi proibirono di uscire dal camerino e ho dovuto continuare a cercare un mezzo per poter chiamare. Poi ho trovato il gettone, ma non ho fatto in tempo a telefonargli. Mi chiamarono per tornare sul palco e mio padre vide che avevo vinto Sanremo dalla tv».
E quando vide il suo primo disco pubblicato, come è stato?
«Bello, non ci aspettavamo un grande risultato, uscì un po’ dopo Sanremo. Il brano “Disperato” andava bene, andai da Costanzo e dopo quell’ospitata subito, in pochi mesi, raggiungemmo 800mila dischi venduti. Per quei tempi fu un record e l’effetto è stato davvero sconvolgente perché con numeri tanto elevati si rischia di perdere la consapevolezza di dove si sbaglia». 
Difficile fare la scaletta e riassumente 33 anni di carriera in un solo concerto?
«No, basta prendere le cose popolari e si fa presto. Poi si aggiunge lo zoccolo duro, quei brani che non si può fare a meno di mettere e il programma è finito». 
Come le sue hit più famose?
«Brani come “T’innamorerai” o “Bella Stronza” sono i successi, qui intendo dire i brani forse meno conosciuti ma che sono amati da quei fan più stretti, che ci sono sempre stati. E io mi sento fortunato di poterli incontrare ancora».
Di Sanremo ne ha visti molti, in che direzione pensa che vada la canzone italiana? 
«Credo sia impossibile saperlo. Bisogna ascoltare e vedere, come accade per ogni cambiamento. Prendiamo l’esempio di quel telefono a gettoni di cui le ho detto prima, allora non si pensava che oggi, 33 anni dopo, ci sarebbero stati gli smartphone. Di certo sono sicuro che la musica ci sarà sempre, anche solo per evadere dalla vita quotidiana».
Cosa sente di dire al suo pubblico dopo tutto questo tempo?
«Non deluderò, di certo non è facile: se si sbaglia non è semplice rimediare, ma chi viene ai concerti e paga non può rimanere deluso, o al massimo può succedere se non si canta un determinato brano. Quello che deve succedere sempre, per non deludere, è emozionare chi ascolta».
Oggi racconta i primi 33 anni di carriera, ma nei prossimi 33 cosa pensa di fare? 
«Di sicuro scriverò ancora, di certo non smetterò di farlo. Ma mi chiedo se quando avrò 90 anni avrò ancora l’energia di salire sui palchi. Andrò avanti finché riuscirò, ma ciò che non smetterò mai di fare sono le produzioni. Continuerò a lavorare coi giovani, sarà meno faticoso che salire sul palco. Vorrei poter dare un po’ della mia esperienza ai giovani artisti, come già faccio in alcuni casi».
Masini e le Marche, un affetto sempre grande...
«Io sono legato a Casette d’Ete, al “mio” ex presidente (della Fiorentina) Diego Della Valle.

Ricordo in particolare quando ero a Porto Sant’Elpidio a giocare con la nazionale cantanti e segnai un gol sotto i suoi occhi. Conosco molti posti, sono felice di tornare. Purtroppo però sono stato sempre di passaggio, spero un giorno di tornare da turista».

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