Il Maestro Cremonesi: «Io, spalla ideale di Fiorello anche nelle date zero dello show a Senigallia»

Il Maestro Enrico Cremonesi al pianoforte
Il Maestro Enrico Cremonesi al pianoforte
di Marco Chiatti
3 Minuti di Lettura
Venerdì 19 Novembre 2021, 07:35

SENIGALLIA - Quando si pensa alla spalla musicale per eccellenza viene in mente lui. Fa coppia fissa ormai con Fiorello da sempre. E la definizione di “spalla” in questo caso non sminuisce assolutamente, anzi. Il maestro Enrico Cremonesi è parte ormai integrante e irrinunciabile di ogni show di Fiorello. Che sia in radio, in televisione o a maggior ragione dal vivo. Un’intesa sul palcoscenico che va ben oltre le scalette. Basta uno sguardo per capirsi, a volte anche meno. La sua carriera è iniziata quando poco più che ventenne ha preso parte in qualità di musicista al tour di Enrico Ruggeri. La popolarità per Cremonesi, però, è arrivata solo quando ha incontrato Fiorello che l’ha fortemente voluto nei suoi vari show.

 
Cosa dice di se stesso?
«È il personaggio che porto in scena dal 2004 accanto a Fiorello. Il “Maestro Cremonesi” condivide con me il mio approccio eclettico alla musica e la capacità di unire generi diversi in arrangiamenti inediti e non convenzionali. Grazie alla sua creatività empatica e alla sua grande capacità di improvvisare creando, il Maestro ha collaborato nell’ambito dei suoi spettacoli con Fiorello con molti artisti nazionali ed internazionali».
È protagonista insieme a Fiorello anche di questo spettacolo. Nel bel mezzo del trittico di “Fiorello presenta: Senigallia!”, come sta andando questa data zero dopo tanto tempo di assenza dai teatri?
«Credo che stia andando molto bene. Anche se è passato un po’ di tempo mi sembra di essere sceso dal palco solo ieri. Una parte di me si è sentita subito a casa».
L’intesa con Fiorello a distanza di tempo è sempre la stessa?
«Direi che quando c’è una connessione non c’è mai una distanza, dunque l’alchimia è rimasta intatta». 
Ma come si costruisce una complicità del genere? 
«Ci sono una moltitudine di fattori, tuttavia credo che l’apertura e la disponibilità nell’ascoltare l’altro siano alla base». 
Cioè alla fine è un rapporto lavorativo con Fiorello o è vera amicizia? 
«È entrambe le cose. È sottinteso che si è creato un legame. Sebbene nel mondo dello spettacolo ci siano complicità puramente “tecniche” in questo caso l’empatia per me ha un ruolo fondamentale».
Oltre al tour con Fiorello, quali sono i suoi prossimi progetti in campo musicale? 
«Grazie per la domanda! In questi due ultimi anni ho scritto molto. Attualmente ho delle collaborazioni in corso sia in campo musicale che non, in Italia e all’estero«. 
C’è un artista a cui si ispira e con cui le piacerebbe duettare?
«Ultimamente la mia ispirazione le prendo da musica soprattutto non recente che considero quasi come una moderna “musica classica”.

Nella mia playlist ci sono tra gli altri Wheater Report, Steely Dan, Bjork ma anche Coldplay e Lucio Battisti. La musica in fondo è una fonte ed un linguaggio e mi piacerebbe idealmente dialogare con tutti gli artisti che si nutrono di essa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA