Sena Santini di Camerano: «Faccio il giudice per Bonolis»

Sena Santini
Sena Santini
di Francesco Giorgi
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Lunedì 11 Maggio 2020, 03:40
ANCONA - Giovane e talentuosa. Parliamo di Sena Santini, uno dei tre giudici della trasmissione “Avanti un altro”, condotta da Paolo Bonolis e Luca Laurenti, in onda su Canale 5 in fascia preserale. Originaria di Camerano, giurista, musicista e anagrammista di ferro, sul suo profilo Instagram si definisce “complicatrice di cose semplici”. Ora in pausa in attesa che riprendano le registrazioni del format tv. 

Sena, come mai questo epiteto? 
«Descrive la mia capacità di perdermi in un bicchiere d’acqua e di sguazzare in paranoie futili. Non credo ci sia un modo giusto di vivere o fare scelte, però, spesso, anziché seguire vie tracciate, ho percorso un tragitto alternativo, pieno di curve. Ho accettato questo mio modo di essere e cerco di coglierne il bello: la sensazione di perdersi e il piacere di fare le curve, di godersi il panorama da prospettive inaspettate».

Dalle aule dei tribunali allo Studio 1 del Centro Titanus Elios di Roma. Come descriverebbe il suo percorso?
«Mi piace dire che, dopo una laurea in giurisprudenza, sono finita a fare il giudice in tv. È successo per caso, stavo facendo un tirocinio con un magistrato a Bologna e studiavo per l’esame da avvocato, sostenuto l’anno scorso. La mia passione per la scrittura e lo spettacolo, però, mi lanciava vistosi segnali, finché, dopo aver partecipato con due compagni di università ad un quiz, mi è stato proposto di fare un test di scrittura. Ho avuto così il privilegio di entrare in Endemol e di comparire in video».

Com’è lavorare in televisione?
«Trovo esaltanti entrambe le fasi del mio lavoro, sia quella di realizzazione del programma, sia il momento delle registrazioni in cui si accendono i riflettori, il pubblico è in visibilio e si avverte una carica pazzesca. In studio ho la sensazione di trovarmi nel posto giusto».

Che succede dietro le quinte del programma?
«Il lavoro che c’è dietro è enorme, la forza motrice è un’equipe indefessa, che è come una grande famiglia, formata da maestranze che lavorano insieme. Le giornate sono allietate dalla sana follia di Paolo e Luca, due artisti brillanti che, anche spenti i riflettori, hanno sempre la battuta pronta per chiunque gli capiti a tiro».

Paolo Bonolis e Luca Laurenti, due mostri sacri del teleschermo nostrano. Che tipi sono?
«Nella loro estrema diversità sono due professionisti con una spiccatissima componente umana. Paolo è lo showman per eccellenza, una macchina da guerra instancabile, dotato di armi gentili quali acume ed ironia ineguagliabili. Luca è unico nel suo genere, nel contempo mistico e spirituale ma anche naif e fanciullesco. Non da meno i loro autori, Marco Salvati e Sergio Rubino e il resto della squadra autoriale».

C’è un aneddoto particolare o un momento divertente a cui le è capitato di assistere durante le registrazioni?
«Un episodio imbarazzante è accaduto durante una puntata. Proprio nel momento in cui ero assorta nella lettura del copione, Paolo mi ha coinvolta a ballare con uno spettatore ultraottantenne che fungeva da valletto. Il signore, con forte accento meridionale, mi ha detto: “Mi potresti essere “a nipota”. Non me l’aspettavo e mi hanno riferito che ero così visibilmente impacciata da avere condotto il lento come fossi l’uomo».

Scrive canzoni e canta molto bene. Che rapporto ha con la musica?
«Suono e canto da quando sono piccolina e ho sempre scritto, ma lo facevo per me. Mi si è prospettata la possibilità di un progetto più concreto, sarebbe quanto di più auspico ma non mi faccio illusioni e, indipendentemente da questo, continuerò a scrivere innanzitutto per me».

Un po’ di tempo fa Bonolis ha espresso delle perplessità sul suo rapporto con Mediaset, anche riguardo alla trasmissione. Che ne pensa?
«Sono d’accordo con Paolo circa la sospensione anticipata delle puntate, poiché erano già state tutte registrate. In questo momento stanno andando in onda delle repliche. Il programma, che può sembrare leggero, è un momento catartico e regala a milioni di spettatori svago, spensieratezza e sorrisi, beni indispensabili per lo spirito, soprattutto in questo momento difficile». 
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