Gazzè di fronte a 7mila persone
«Mi sembra quasi una Woodstock»

In 7mila a Montelago per il concerto di Max Gazzè per RisorgiMarche
In 7mila a Montelago per il concerto di Max Gazzè per RisorgiMarche
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Giovedì 3 Agosto 2017, 11:52 - Ultimo aggiornamento: 11:57

SEFRO - «Popolo di RisorgiMarche, bentrovati!». Così Neri Marcorè ha salutato le 7mila persone giunte sull’altopiano di Montelago, nel Comune di Sefro, per il terzultimo appuntamento del festival ideato dall’attore di Porto Sant’Elpidio e che vede la direzione di Giambattista Tofoni.

 

 

«Siamo qui in questo bellissimo posto, come tutti quelli che abbiamo visto in questo mese e mezzo. All’inizio avevamo sperato che non ci fosse pioggia, ma non necessariamente pensavamo all’estremo opposto, con temperature così elevate», ha esordito Neri scherzando. «Quindi, ancora una volta di più grazie a tutti voi per la costanza, la tenacia e l’entusiasmo con cui partecipate a questi appuntamenti nella natura delle zone terremotate con i grandi della musica italiana». Marcorè ha poi evidenziato alcune delle caratteristiche di RisorgiMarche, a partire dalla pulizia dei luoghi. «Quella che ogni volta date è una lezione di civiltà che spero serva per il futuro, anche a tranquillizzare quelle istituzioni che temono ci siano difficoltà o criticità. E le poche volte che queste ci sono state, di fronte alla presenza di una grandissima folla, abbiamo sempre cercato soluzioni insieme. Stiamo imparando anche noi strada facendo anche grazie ai vostri suggerimenti costruttivi».

Nel presentare Max Gazzè, Marcorè ha parlato di «un amico che si diletta a fare il musicista, ma il cui vero mestiere è il tennista». «Ogni tanto strimpella il basso - ha aggiunto - fa uscire qualche disco, ma sappiate che per lui è un hobby mentre si allena a tennis col doppio obiettivo di vincere Wimbledon e battere me!». «Grazie per essere qui così numerosi, sembra un po’ Woodstock» ha esordito Gazzè che insieme alla sua band ha iniziato il concerto con “Mille volte ancora”, proseguendo poi con “Il solito sesso”, “Vento d’estate”, “Cara Valentina”, “Il timido ubriaco”, “Mentre dormi” e altri ancora.

«Doveva essere un concerto acustico, è diventato un concerto di folk apocalittico in mi minore», ha scherzato il cantautore con il pubblico, cosa che ha continuato a fare per tutto il concerto, dando vita a siparietti (una signora gli ha portato un cartello con su scritto “sS bonu come lo vì cotto!”, un’altra una birra, una bimba un disegno col suo ritratto). Alla fine tantissimi applausi.

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