Un libro dal comune
“Come musica” ha tanti aspetti che lo rendono, al momento, spiega l’autore «unico nel suo genere». Un libro-diario che, vedendolo, qualcuno potrebbe considerare incompleto: al centro ci sono delle pagine bianche, vuote, senza né scritti né illustrazioni. Ed è questo il primo aspetto particolare. «Gli scritti sono spunti riflessivi sulla vita – spiega l’autore – sulla scuola, sul periodo che abbiamo vissuto nei mesi scorsi, su tutto. Ma non è solo mio, anche dei lettori, che possono completarlo come vogliono». Senza limiti, spazio alla fantasia, scriveteci pure quello che volete, disegni, appunti, foto, illustrazioni, oppure lasciate le pagine bianche vuote. L’intento è proprio quello di far decidere a tutti come usarlo. Dal bambino all’anziano, dal giovane al meno giovane, dallo scolaro al lavoratore: non c’è distinzione né di classe sociale né di sesso. E nemmeno di geografia. Ed è qui che arriva la seconda particolarità di questo volume. «L’ho fatto bilingue, per farlo girare per tutto il mondo». Dove? Non solo nel Fermano, terra di origine dell’autore, non solo le Marche e l’Italia, ma proprio in tutto il mondo. Attenzione però, nessuna doppia edizione come accade di solito per i libri. Perché questo, ed ecco la terza particolarità, è un libro double-face: da un lato la copertina e l’inizio con gli scritti di Marè in Italiano. Poi arrivano i citati fogli bianchi. Basta ruotarlo, in mano, e la copertina, stessa grafica e stessa foto, è tradotta in inglese, così come pure le pagine scritte all’interno. «Entrerà sicuramente nelle scuole utilizzabile magari come diario di classe» racconta.
Ecco dunque l’altra novità che salterà agli occhi del lettore-scrittore: l’assegna di numeri di pagine e di indici. «In questo modo il volume non sarà solo mio, ma di tutti» dice Savino Marè’ che aggiunge «tutti almeno una volta abbiamo avuto il sogno di scriverne uno, oppure l’abbiamo pensato. Ecco questa è l’occasione per tutti di diventare scrittori, raccontando la propria idea, storia, riflessione».
Il Covid non c'entra
Marè aveva l’idea ormai già da tempo, almeno da un anno, quando disse ai collaboratori che avrebbe voluto fare questa esperienza. Poi c’è stato il Coronavirus, la chiusura totale, e il blocco delle attività. Ma non della creatività di Marè che pure qualche cenno al Covid l’ha fatto, senza farne un trattato monotematico. «Un anno che rientra negli annali storici e dunque questo permetterà a tutti di scrivere, se vogliono, anche le proprie emozioni di come hanno vissuto in questo periodo». Così questo libro, pardon, libro-diario, nelle intenzioni dell’autore «è l'occasione per confrontarsi e rendersi conto che in modo collettivo abbiamo vissuto tutti la stessa esperienza. Acquistarlo sarebbe interessante perché potremmo aggiungere, per l'appunto, il nostro personale tassello mancante. La scelta del titolo è stata l’ultima cosa alla quale ho dovuto pensare durante la realizzazione di questo libro-diario» chiude. La soluzione gli è praticamente venuta riflettendo su come è composta un’orchestra musicale. Ogni strumento è una voce, esattamente come noi esseri umani.
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