Il geologo Tozzi con Vergassola sul tema “Perchè l’ambiente si ribella?” a Sant’Elpidio a Mare: «Mi batto sempre per il clima»

Il geologo Tozzi con Vergassola sul tema “Perchè l’ambiente si ribella?” a Sant’Elpidio a Mare: «Mi batto sempre per il clima»
Il geologo Tozzi con Vergassola sul tema “Perchè l’ambiente si ribella?” a Sant’Elpidio a Mare: «Mi batto sempre per il clima»
di Chiara Morini
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Giovedì 19 Gennaio 2023, 03:55

SANT'ELPIDIO A MARE - Mario Tozzi, geologo, divulgatore scientifico, saggista, autore e conduttore televisivo, stasera al Cicconi di Sant’Elpidio a Mare, perché è importante portare le tematiche ambientali a teatro? 
«È molto importante perché sono anch’esse elementi della cultura scientifica e purtroppo noi le abbiamo messe fuori dalla porta. In Italia, ormai, parlando di cultura si prediligono le materie umanistiche, mentre invece la cultura è fatta anche di ambiente. Riportarlo al centro della cultura, invece, ritengo sia una scelta importante». 
Ritiene che iniziative come questa che la porterà a Sant’Elpidio a Mare possano aiutare allo scopo?
«Sicuramente aiuta, anche a sensibilizzare. Noi non pretendiamo di fare una lezione, ma con un velo di ironia si possono facilmente affrontare anche i problemi ambientali».
Dario Vergassola la incalzerà con le sue domande... avete già pensato alle tematiche da affrontare? 
«Si affronterà il clima così come le materie prime, le energie rinnovabili. Si parlerà di ambiente». 
Qualcuno se ne occupa, ma a livello di cultura e spettacolo crede che l’ambiente debba essere più protagonista?
«Vedo che c’è un certo movimento. Anche io faccio uno spettacolo che coinvolge Lorenzo Baglioni, sul tema del clima. Ho lavorato a un progetto anche con Niccolò Fabi. A volte si pensa che queste tematiche possano interessare poco, ma affrontate così non annoiano, e con un linguaggio consono si possono trattare anche cose complicate. E possono anche divertire. Vede, anche con Vergassola, non sarà una pura lezione, così annoierebbe anche me, mica solo il pubblico».
Ma gli spettatori come reagiscono?
«Alla gente piace, la reazione è positiva, e ovunque andiamo, i posti sono sempre tutti pieni. Certo che la maggior parte delle persone che viene a sentire queste cose è già informata sulle tematiche affrontate o magari non sanno l’argomento specifico, però hanno a cuore l’ambiente. Non è certo in queste persone che spero di fare breccia. Vorrei invece conquistare chi ancora non segue o non si sente coinvolto. Se tra tutti quelli che non hanno sensibilità ambientale riuscissi a conquistare anche un 10%, già sarebbe un gran bel risultato». 
Se il teatro può aiutare, quanto dovrebbe fare di più la musica?
«Niccolò Fabi, ad esempio, con il quale avevo scritto lo spettacolo “Musica sostenibile”, ha pubblicato un brano “Ha perso la città”. Anche altri si stanno muovendo, c’è fermento, anche questo può aiutare a riportare al centro l’ambiente». 
Musica e ambiente: come è andata la scorsa estate con il botta e risposta con Jovanotti? 
«C’è poco da dire in realtà. Io facevo notare che 50mila persone sulle spiagge sono troppe e che le spiagge stesse andrebbero lasciate in pace. Avevo scritto la lettera perché Jovanotti, anzi dovrei dire Lorenzo, dopo l’ho pure conosciuto, aveva parlato di eco-nazisti. Comunque sono più arrabbiato per quello che sta succedendo a Senigallia con il motocross». 
Perchè? 
«Un mese di motocross sulle spiagge, è pura follia secondo me. Non è tollerabile. Se ho criticato Lorenzo per il Jova Beach Party, questo è ancora peggio, andrebbe vietato. Lo scriverò». 
Cosa si dovrebbe fare, quindi, per cercare di migliorare la visibilità dell’ambiente nel settore cultura? 
«Parlarne in via trasversale.

Altrimenti nelle pagine dedicate ci sarà sempre la divisione tra cultura umanistica e altro. Invece queste distinzioni non dovrebbero più esserci. Possiamo riuscire, in questo».

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