Sant'Elpidio riparte con il Festival Jazz, un quartetto di virtuosi per l'anteprima, poi attesa per Tosca, Ciammarughi, Frida Bollani e Mietta

Il quartetto composto da Roberto Beneventi alla fisarmonica, Giammarco Polini e Jacopo Martini alle chitarre e Claudio Mangialardi al contrabbasso
Il quartetto composto da Roberto Beneventi alla fisarmonica, Giammarco Polini e Jacopo Martini alle chitarre e Claudio Mangialardi al contrabbasso
di Chiara Morini
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Venerdì 23 Luglio 2021, 11:21

SANT'ELPIDIO A MARE - Sarà il quartetto formato da Giammarco Polini, Jacopo Martini, Claudio Mangialardi e Roberto Beneventi, ad aprire, oggi, alle ore 21,30, l’edizione numero 22 del Sant’Elpidio Jazz festival. I musicisti saranno in piazza Matteotti per l’evento che di fatto apre anche Enosophia. 

 
Al festival dello scorso anno fu portata per la prima volta a Sant’Elpidio a Mare la musica manouche, quel particolare jazz stile gitano. I riscontri positivi del pubblico hanno spinto il Comune a contattare il chitarrista locale, Gianmarco Polini, chiedendogli di creare qualcosa che proseguisse quel filone. Nasce così questo progetto, che vede coinvolti, oltre a Polini, anche gli altri tre musicisti: Martini, alla chitarra, Mangialardi, al contrabbasso, e Beneventi alla fisarmonica. Un quartetto nato per l’occasione, nel quale i quattro riproporranno una musica frizzante, un jazz virtuosistico come quello che suonavano i musicisti gitani europei negli anni ‘30 e ‘40. Una sonorità particolare, che ancora oggi continua ad attrarre i tanti appassionati del genere.
I quattro musicisti saranno quindi insieme per questo particolare progetto musicale. Giammarco Polini inizia a studiare musica a 17 anni con il maestro Massimo Colucci. L’avvicinamento al jazz è molto graduale, suona anche con la “Soul green orchestra”, dove raggiunge buoni risultati. La passione per il jazz manouche arriva nel 2008 e inizia studiare il gypsy jazz con Jacopo Martini, l’altro chitarrista questa sera a Sant’Elpidio a Mare. Martini è tra i più originali interpreti dello stile reinardtiano, inizia a tre anni con un mandolino, a 8 con un violino, e a 13 con la chitarra. Poi studia, suona e registra con alcuni tra i maggiori jazzisti nazionali e non solo. Partecipa anche a festival in Italia, Inghilterra, Francia, Argentina e Usa. La fisarmonica è del modenese Beneventi, che fin da giovane suona musiche dei generi musette, jazz e tango argentino, per approfondire il quale ha vissuto anche a Buenos Aires. Le sue esibizioni sono in tutta italia, in formazioni jazz, etno, e pop-rock. É marchigiano anche Mangialardi, formatosi al conservatorio di Pesaro prima (per la musica da camera) e a Fermo poi, proprio per il contrabbasso. 
Dopo questa serata di apertura, che di fatto è una vera e propria anteprima del festival, il prossimo 29 luglio arriverà il Giuseppe Cistola Sextet.

Il chitarrista sarà accompagnato dalla vocalist Marta Giulioni, dal pianista Simone Maggio, e da Marco Postacchini, Lorenzo Scipioni e Michele Sperandio, che suoneranno rispettivamente il sax tenore, il contrabbasso e la batteria. L’appuntamento del 31 luglio vede l’incontro con la stagione di prosa: in piazza Matteotti arriverà Andrea Scanzi che proporrà “E pensare che c’era Giorgio Gaber”. Il 1 agosto toccherà alla tappa del tour “Morabeza” di Tosca, il 2 Roberto Ciammarughi, il 3 arriverà Frida Bollani e il 4 agosto chiuderà Mietta. Il festival comprende anche l’Happy jazz hour alle 18,30 con gli allievi delle Masterclasses (dal 2 al 4 agosto).

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