Benedicta Boccoli spendida protagonista in “Dis-Order”: «Ogni volta ancora mi commuovo pensando alla tragedia delle Twin Towers»

Benedicta Boccoli spendida protagonista in “Dis-Order”: «Ogni volta ancora mi commuovo pensando alla tragedia delle Twin Towers»
Benedicta Boccoli spendida protagonista in “Dis-Order”: «Ogni volta ancora mi commuovo pensando alla tragedia delle Twin Towers»
di Chiara Morini
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Sabato 15 Ottobre 2022, 02:30

SANT'ANGELO IN PONTANO - Sarà Benedicta Boccoli, con Claudio Botosso, la prossima protagonista del Festival Storie, con lo spettacolo “Dis-Order”, stasera alle 21,30 nel Teatro Angeletti di Sant’Angelo in Pontano. Inaugurato nel 1883 e risistemato dopo il sisma del 2016, il teatro ha un sipario di fine ‘800 che sarà mostrato al pubblico prima dello spettacolo.

 
Benedicta Boccoli, lei sarà a Sant’Angelo in Pontano, mentre Maurizio Micheli sarà impegnato a Fermo… 
«Saremo entrambi nelle Marche sabato, ma non potrò essere a Fermo domenica, sono impegnata con le prove del nuovo spettacolo. Ho salutato il mio compagno prima che partisse per il suo spettacolo». 
Nella pièce si parla di coppia, ma anche dell’uso del telefono, quanto sono attuali questi temi? 
«Il telefono ormai è diventato quasi un feticcio ed è coinvolto nella quotidianità di tutti, anche nei sentimenti. In una delle due storie, il mio personaggio è a cena con suo marito, gli chiedo il telefono per chiamare i bambini, e lui dice di averlo perso. Poi, insistendo, scopro che invece mi aveva tradito per sei anni con mia sorella».
Il testo è molto realistico, del primo racconto cosa può dire?
«Il testo direi quasi che è empatico. Il primo racconto è ambientato nei giorni della tragedia delle torri gemelle, e ogni volta ancora mi commuovo. Lei è incinta, lui non vuole il bambino, e lei finisce per andare in clinica ad abortire. Quando esce trova nel telefono un messaggio del marito che le dice che possono tenerlo. Ma è troppo tardi, anche perché lui, che era al lavoro, è rimasto sotto le torri crollate. Rappresentiamo quei momenti facendo passare un aereo che scoppia. Molti sono i giovani che non conoscono questa pagina tragica della storia, nessuno deve dimenticarla!».
La più forte, nelle due storie, è la donna. Ma l’uomo?
«L’uomo non ne esce bene, anzi “maluccio”. La figura maschile è quella di un uomo codardo e vigliacco, uno che non sa che dire. Per certi versi è anche comico, ed è strano pensare che la rappresentazione è stata scritta proprio da un uomo».
Perchè vederlo? 
«Crea un clima “caldo”, il pubblico si immedesima. Per quanto drammatica, però, la rappresentazione scenica è anche semplice. E le dirò che le donne si immedesimano ed empatizzano con me, mentre non amano per nulla Claudio Botosso, che interpreta le due figure maschili: gli resta proprio antipatico, e a volte nemmeno gli chiedono l’autografo!».
Era in una coppia anche in “Test”: questi ruoli li cerca lei o le vengono proposti?
«Ho recitato tante volte in questi ruoli. Scelgo sempre testi diversi, che rappresentino anche situazioni personali. Li accetto se mi offrono qualcosa di diverso». 
Come vive in questo mondo iper connesso?
«Mi rendo conto di essere dipendente dalla tecnologia, per distrarmi sto lì a scorrere lo schermo e sembra che mi ascolti. Le faccio un esempio: se cerco qualcosa che vorrei comprare, dopo un paio di ore mi arrivano messaggi con offerte su quell’articolo». 
Benedicta e le Marche? 
«Sono contenta quando mi dicono che devo venire. Ci sono teatri stupendi, uno più bello dell’altro. Posti molto accoglienti».
Progetti in cantiere? 
«Ho finito il montaggio del corto “Come in fiore”, sul tema del tumore al seno e l’accettazione del proprio corpo.

Un’esperienza forte».

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