PESARO - Da Sanremo a Pesaro, la mostra “Milva, icona di stile”, giungerà in tutta la sua bellezza al Museo Nazionale Rossini a marzo (in collaborazione con Comune di Pesaro, Amat e Sistema Museo). Un museo nato per valorizzare, nella parte permanente, la grandezza di Rossini, ma che ha fin da subito rivelato la sua vocazione di racconto della musica, nel senso più ampio, attraverso le mostre temporanee: da quella di Guido Harari sui mostri sacri della musica rock a quella dedicata alla storia della musica pop italiana, passando per l’arte della scena con le scenografie del Rof.
La mostra dedicata alla Pantera di Goro precede quella che omaggerà, anche in questo caso, il fascino e la femminilità di Renata Tebaldi, nei 100 anni della sua nascita, attesa per luglio/agosto, insieme all’omaggio corale di tutta la città per la sua concittadina.
L’opportunità
«Siamo felici di questa opportunità che si è venuta a creare grazie alla figlia di Milva che guardava con interesse alla nostra Città della Musica e alle potenzialità del Museo Nazionale Rossini», conferma l’assessore alla Bellezza Daniele Vimini, che sottolinea le finalità benefiche della mostra. «A Pesaro sarà in una forma più ampia di quella presentata al Casinò di Sanremo e vorrei ringraziare fin d’ora la collaborazione di Silvana Ratti e del suo staff per aver messo a disposizione un supporto tecnico e logistico per dare ancor più pregio e ancora più pesaresità di alto livello a questa mostra che sicuramente incontrerà il gusto di tanti, celebrando l’eleganza e lo straordinario carisma di una poliedrica artista come Milva».
Abiti, gioielli e altri oggetti che hanno accompagnato la carriera di una vera icona della musica e del teatro, in una esposizione a fini benefici.
Tra gli abiti esposti anche quelli disegnati per lei da Versace, Mattiolo, Ferré e Giorgio Armani che ricorda l’artista come icona di «quell’eleganza innata che nasce dall’intelligenza, dal carattere e dall’indipendenza. Così fiera e sensuale con la sua splendida chioma fulva, autentica e teatrale, non era la tipica donna Armani, eppure a suo modo lo è stata, interpretando i miei abiti, facendoli propri in maniera sorprendente».
Il ricordo
«Ho avuto il privilegio di conoscerla grazie alla tournée marchigiana di “Non sempre splende la luna. Milva canta un nuovo Brecht”, ultimo spettacolo di Strehler, episodio incredibile di conoscenza e approfondimento di un percorso artistico che non ha eguali», commenta Gilberto Santini di Amat, «un percorso che non solo va ricordato, ma dovrebbe essere d’esempio per tutti gli artisti di oggi e di domani».
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