Hendel protagonista a Scenaridens
«Sono un uomo sempre in fuga»

L'attore Paolo Hendel
L'attore Paolo Hendel
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Sabato 3 Febbraio 2018, 14:10
SAN COSTANZO - Gradito ritorno a Scenaridens di Paolo Hendel, stasera alle 21.15 sul palco del Teatro della Concordia di San Costanzo con “Fuga da Via Pigafetta”, una commedia scritta con Marco Vicari e Gioele Dix che ne cura anche la regia. L’esordio di Paolo Hendel, nei primi anni ’80, fu proprio con un monologo surreale dal titolo “Via Antonio Pigafetta. Navigatore”: l’attore torna all’originaria vocazione teatrale che lo ha reso celebre ma questa volta siamo alle prese con una vera e propria commedia e in scena c’è anche Matilde Pietrangelo.
Cosa è cambiato da quello spettacolo di esordio?
«Molte cose: nello spettacolo di esordio giocavo con alter ego elettronico e per quello che abbiamo poi fatto un collegamento, ma ora si sta parlando di commedia, la mia prima commedia, anche se l’alter ego si ripropone questa volta nei panni di un computer che somiglia molto a una suocera rompiscatole».
Un meccanismo che funziona?
«Sì, non siamo in realtà nella fantascienza pura, stiamo parlando del 2080, un futuro prossimo, che ci permette di riproporre tutti gli argomenti di oggi rivisti fra una sessantina d’anni in un gioco di rovesciamento comico».
Come è uno spettacolo scritto a 6 mani?
«Molto divertente perché è stato un gioco che ci ha impegnati per circa un anno ed è sempre un gioco aperto: in ogni replica ci ripensiamo e aggiungiamo o modifichiamo qualcosa. Anzi, il problema è non mettersi a ridere in scena, perché Matilde è molto brava e ogni tanto improvvisiamo».
Gioele Dix cura anche la regia, è stato severo?
«È un regista molto attento: ci voleva un regista con cui essere in sintonia sui meccanismi del comico. Quando si è unito a noi gli abbiamo proposto di aiutarci anche nella stesura del testo. Una garanzia».
Come mai la scelta della commedia?
«Proprio per il bisogno di fare e imparare qualcosa di nuovo: ogni giorno che si va in scena si impara qualcosa e con altri attori impari ancora di più. Finalmente non essere lì soli con la cosiddetta quarta parete davanti, abituato a rivolgermi sempre al pubblico, cambia il gioco comico in una dimensione nuova».
Chi è il Paolo Hendel in fuga da via Pigafetta?
«Un uomo spaventato dai tanti guai che abbiamo, dai problemi di questo nostro mondo: dal riscaldamento globali ai migranti, ai vaccini e spaventato anche da quello che potrebbe diventare internet che rischia di diventare il regno delle bufale. Nel 2080 la situazione pensiamo si sarà aggravata con l’idea del complottismo e non ci sarà più una realtà con cui confrontarsi. Una realtà percepita, dove i dati non contano più e la gente non ragiona più».
Ma al futuro, con questo presente, ci arriviamo?
«Ci prepariamo ad andare su Marte dopo aver distrutto la terra: io dico che la catastrofe sulla terra, semmai ci sarà, dipenderà da noi terrestri, e andare su un altro pianeta senza risolvere il problema significa prima o poi distruggere anche l’altro pianeta. Mi chiedo se non sia più onesto stare zitti ed estinguerci, liberando l’Universo dalla nostra fastidiosa e più che dannosa presenza…».
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