Zampaglione con i Tiromancino in tour a San Benedetto e Senigallia con “Ho cambiato tante case”: «Porto sul palco le emozioni e una carriera di 30 anni»

La copertina di "Ho cambiato tante case"
La copertina di "Ho cambiato tante case"
di Saverio Spadavecchia
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Martedì 25 Gennaio 2022, 09:53 - Ultimo aggiornamento: 10:03

SAN BENEDETTO - Parte dalle Marche la nuova avventura musicale dei Tiromancino di Federico Zampaglione che con due date nella nostra regione darà il via a un vero e proprio giro d’Italia. Il 25 febbraio al PalaRiviera di San Benedetto e il 26 febbraio al Teatro La Fenice di Senigallia (tutti e due i live a partire dalle ore 21 con biglietti in vendita online tramite circuiti Ciaotickets, Ticketone e nei punti vendita), questi gli appuntamenti del tour “Ho cambiato tante case” pensato per raccontare le evoluzioni e i cambiamenti di un musicista attento alla forma delle emozioni umane.


Nella nostra regione le prime due date di un tour che durerà fino al prossimo 14 maggio, con tanti luoghi storici della musica da visitare. Oggi quanto è importante per i musicisti e per il pubblico ascoltare musica dal vivo?
«Dobbiamo uscire da questo periodo, dobbiamo metterci alle spalle un momento che ha cambiato in modo drastico le nostre vite. Nel rispetto delle regole di sicurezza dobbiamo riconquistare la nostra vita, le nostre abitudini e i nostri spazi. La musica, il teatro e il cinema sono parte integrante di un percorso per evitare la nostra chiusura nei confronti del mondo. Dobbiamo provare a ricercare la normalità».
Quindi l’arte in generale la possiamo considerare una delle parti più importanti di questa tanto agognata “normalità”?
«Certamente sì perché le tante forme d’arte sono state fondamentali. Non riesco neanche ad immaginare il periodo storico passato e quello che stiamo vivendo senza un film, senza libri o senza una nota musicale. Senza stimoli rischiamo di chiuderci in noi stessi con anche delle possibili problematiche difficili da affrontare. Io da musicista sento un bisogno fortissimo di tornare a condividere la musica con i componenti della mia band e di tornare a fare quello che ho sempre fatto e credo che sia fondamentale che con le dovute accortezza uscire da questo torpore che rischia di portarci a un lockdown delle emozioni».
Un nuovo tour è sempre una sfida, soprattutto per quanto riguarda la costruzione di una scaletta dovendo armonizzare le nuove canzoni e i successi di 30 anni di carriera. Che tipo di spettacolo pensate di offrire?
«Sarà un tour molto particolare perché oltre alle canzoni del nuovo disco ed i tanti successi storici ci saranno anche dei momenti in cui “mixerò” questi ultimi all’interno dei medley in maniera tale da poter dare spazio a brani che fanno parte della nostra storica. Ci saranno anche dei momenti dove racconterò i miei grandi maestri, Franco Califano e Lucio Dalla, e poi dei momenti in cui cercherò di raccontare le mie origini con il blues».
Quindi il titolo del vostro ultimo album che è anche il nome del tour rappresenta questa tensione verso il cambiamento?
«Sì perché racconta le mie ispirazioni: musica suonata, ascoltata e un viaggio stilistico che ho sempre cercato di mantenere spaziando anche in altri genere.

Il filo conduttore del concerto sarà sicuramente la musica, ma questa volta ci saranno anche delle cose in più che devono essere raccontati e voglio raccontare. Questo tour sarà come un racconto della mia carriera e quella dei Tiromancino».

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