Premio Bizzarri nel segno di Pesiri: Carmosino Mereu vince il riconoscimento dedicato a Pazienza, a Del Grosso l’ItaliaDoc

Del Grosso e Carmosino Mereu
Del Grosso e Carmosino Mereu
di Laura Ripani
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Lunedì 28 Novembre 2022, 03:40

SAN BENEDETTO - Un ricordo appassionato e toccante di Fabrizio Pesiri, «maestro dello sguardo e dell’ascolto» è stato il filo conduttore della serata finale della 29ª edizione del Premio Libero Bizzarri che si è tenuta sabato sera nei locali della Sala della Poesia del Palazzo Bice Piacentini.

Prima il professor Gualtiero De Santi, poi la presidente della Fondazione Francesca Romana Vagnoni - la voce della quale si è più volte interrotta -, quindi la fondatrice, Maria Pia Silla, hanno tratteggiato la figura dell’intellettuale recentemente scomparso con accenti commoventi tanto da volerlo considerare «ancora qui, presente tra noi». 


L’intervento


Ad emozionare ulteriormente il pubblico ci ha pensato poi il Laboratorio Teatrale Re Nudo del quale Pesiri è stato uno dei fondatori «e tra le ,menti più lucide» ha spiegato l’attore Piergiorgio Cinì. Nel corso della serata sono stati quindi premiati i vincitori dei due concorsi in gara. Per il concorso “Fabrizio Pesiri - Opera Prima”, si è aggiudicato il 2° posto il documentario “Il palazzo dei destini incrociati” di Giorgio Masi. Il primo premio, invece, è andato alla giovane cineasta Beatrice Perego con il lavoro dal titolo “Fino alla fine”.

Il regista Christian Carmosino Mereu ha vinto invece il premio “Andrea Pazienza 2022” per l’uso inventivo delle immagini e della grafica grazie al doc “Il paese delle persone integre” con la seguente motivazione: «Nel raccontarci coraggiosamente una storia fatta di immagini girate in condizioni molto difficili e rischiose durante una rivolta in Burkina Faso, l’autore tramite l’uso inventivo delle immagini riesce molto bene a far emergere con precisione gli elementi fondamentali del racconto, come per esempio i fermo immagine sistematicamente usati per la prima apparizione di un nuovo protagonista, oppure il passaggio dal bianco e nero al colore nel momento in cui la ribellione sconfigge la dittatura».

Ad aggiudicarsi il primo premio dello storico concorso ItaliaDoc è “Peso Morto” di Francesco Del Grosso.


La motivazione 


«Il film - ha notato la giuria - ha il grande merito di ricostruire, tramite una drammaturgia forte e convincente, un gravissimo caso di errore giudiziario basato su inammissibili pregiudizi sociali da parte degli investigatori e giudici. Grazie alle straordinarie testimonianze raccolte, l’autore crea un racconto commovente e empatico che fa appello al nostro senso di responsabilità civile in qualità di cittadini».

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