Cristicchi sul palco tra rose e spine: a San Benedetto porta “Esodo”

Simone Cristicchi
Simone Cristicchi
di Laura Ripani
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Lunedì 3 Febbraio 2020, 05:55

SAN BENEDETTO - Simone Cristicchi con “Esodo” torna a San Benedetto con un doppio spettacolo, oggi e domani, alle ore 21 al Teatro Concordia dopo la prima esibizione nel 2007 subito dopo aver vinto Sanremo. Incontrerà gli studenti e il pubblico della Riviera delle palme domani, martedì 4 (al teatro Concordia ore 11, l’incontro è aperto al pubblico) nell’ambito del progetto Scuola di Platea per gli istituti scolastici superiori ma, soprattutto, in occasione della Giornata del Ricordo.

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Uno dei migliori prodotti della culla marchigiana di talenti che è Musicultura, il cantautore romano tornerà anche nella città dei fiori giovedì. Salirà sul palco insieme a Nigiotti che ha scelto la sua “Ti regalerò una rosa” per la serata dei duetti. E se con quel brano che lo rivelò al grande pubblico fu capace di affrontare il doloroso tema della malattia mentale, con “Esodo”, invece, si occupa della tragedia istriana.

«Al Porto Vecchio di Trieste - spiegano le note di regia dello spettacolo - infatti, c’è un “luogo della memoria” particolarmente toccante: il Magazzino n. 18». Racconta di una pagina dolorosa della storia d’Italia, di una complessa vicenda del nostro Novecento mai abbastanza conosciuta, e se possibile resa ancora più straziante dal fatto che la sua memoria è stata affidata non a un imponente monumento ma a tante, piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità. Il Magazzino N.18 conserva sedie, armadi, materassi, letti e stoviglie, fotografie, giocattoli, ogni bene comune nello scorrere di tante vite interrotte dalla storia, e dall’Esodo: con il Trattato di Pace del 10 febbraio 1947 l’Italia perse vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e circa 300 mila persone scelsero – davanti a una situazione dolorosa e complessa – di lasciare le loro terre natali destinate a non essere più italiane. Non è difficile immaginare quale fosse il loro stato d’animo, con quale e quanta sofferenza intere famiglie impacchettarono le loro cose lasciandosi alle spalle le case, le città, le radici. Davanti a loro difficoltà, paura, insicurezza, e tanta nostalgia. 

Uno spettacolo, il suo, per il quale - alla prima - è dovuta intervenire la polizia per disperdere alcuni contestatori che reclamavano verità storiche diverse ancora purtroppo capaci di spaccare il Paese. Ma con la sua semplicità Cristicchi non mancherà comunque di coinvolgere il pubblico in un viaggio doloroso, a prescindere dal colore politico. 
Dopo le date sambenedettesi e la parentesi sanremese, lo spettacolo sarà in scena nelle Marche anche domenica 9 febbraio al Teatro Gentile di Fabriano.

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