Ad inaugurare la stagione di danza pesarese sarà un vero “Mito della scena” internazionale: sul palco del teatro Sperimentale, oggi alle 17, Saburo Teshigawara, la cui danza è pura poesia, arriva a Pesaro con Tristan and Isolde in prima ed esclusiva regionale, uno spettacolo che mostra l’arte della danza nella sua forma più cruda e concentrata.
Il veterano della danza
L’acclamato veterano della danza internazionale, trasforma l’opera di Richard Wagner, su un amore irrealizzabile e le sue tragiche conseguenze, in un movimento unico per solo due interpreti: lui stesso e la fedele partner di lunga data, Rihoko Sato. Anche se la musica di Wagner è parte integrante della performance, Teshigawara si concentra su una dimensione più essenziale della vicenda tragica. I due danzatori mettono in scena il dolore di questo difficile amore, alimentato dalla sete di un desiderio che non può essere soddisfatto e che alla fine può trovare pace soltanto nella morte. Incarnando questi infelici amanti, i loro corpi diventano messaggeri di un’esperienza sensoriale altrimenti indicibile e diventano capaci di una comprensione esclusivamente affettiva. Insignito del Leone d’Oro alla carriera per la Danza alla Biennale di Venezia 2022, Teshigawara è stato definito uno “sciamano” della visione, un artista dello spazio, del movimento e della luce.
Un grande maestro si riconosce anche dalla sua grande umiltà e con calore ha accettato, durante i giorni di allestimento dello spettacolo a Pesaro, di incontrare i giovani studenti del Liceo Coreutico Marconi, raccontando loro qual è stato il suo percorso formativo, ma soprattutto spronandoli a trovare ognuno la propria originale strada, anche se non sempre corrisponde ai propri sogni.
Il riconoscimento
Racconta infatti con ironia, quanto il suo incontro con la danza sia stato casuale e non voluto, almeno all’inizio. «Quello dell’artista non è un lavoro normale, ma fin da piccolo ho avuto un’attrazione particolare per quelle espressioni che non hanno un ritorno utilitaristico.
Lo spazio per ascoltare
Conoscere e filtrare, mantenendo dentro di sé lo spazio per ascoltare e incorporare esperienze: «Occorre studiare, ma anche saper osservare le cose che ci accadono intorno: conoscere persone nuove, prendere un caffè al bar. Tutto influenza la nostra vita e il nostro sentire. Se ti poni come un contenitore vuoto verso il mondo, potrai accogliere tutto, emozioni, sensazioni, pensieri». Il poliedrico artista non si è infatti dedicato alla composizione coreografica, prima di aver messo a punto una sua personale riflessione sulle componenti del movimento (spazio, tempo, energia, respiro), prima di non aver accolto dentro di sé le emozioni che lo compongono ed aver trovato un suo personalissimo modo di esprimerle. La sua danza è come scultura d’aria, di luoghi, di tempo, in connessione con lo spazio e il sentimento.