Robert Redford annuncia il ritiro
«Il mio ultimo film, poi vado a cavallo»

Robert Redford annuncia il ritiro: «Il mio ultimo film, poi vado a cavallo»
Robert Redford annuncia il ritiro: «Il mio ultimo film, poi vado a cavallo»
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Venerdì 28 Settembre 2018, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 11:04
Robert Redford è pronto ad andare in pensione. O forse no. Dopo aver dato l'annuncio del ritiro al Festival di Toronto pare ci stia ripensando. E forse ne sapremo di più alla premiere europea del suo nuovo film, The Old Man and the gun, domenica al Zurich Film Festival, alla presenza del regista David Lowery. Il film, in uscita in Italia il 20 dicembre, racconta la storia vera di Forrest Tucker, un rapinatore ultrasettantenne che evade dal carcere per mettere a segno altri colpi. A inseguirlo ci pensa il detective John Hunt, al secolo Casey Affleck. In attesa che quest'ottantaduenne decida cosa fare da grande, ecco cosa pensa lo attenda nel futuro prossimo.
Perché ha scelto questo copione?
«È un modo per realizzare i miei sogni da bambino. Fin da piccolo, infatti, ho sempre avuto un debole per i fuorilegge nel classico guardia e ladri. Questa storia è un'autentica caccia al topo tra me e Casey Affleck, e ti lascia con il fiato sospeso perché non sai chi avrà la meglio tra i due. Il predatore pregusta la cattura, la preda si cimenta a mettere più distanza possibile tra se stesso e l'avversario. È un gioco psicologico alla pari: ci si sfida, ma in fondo uno ammira l'altro».
Come sceglie i copioni?
«Ho un unico criterio: che sia una storia che valga la pena raccontare. E ce ne sono ancora tante là fuori».
Cosa le piace della regia?
«La possibilità di avere una visione d'insieme sulla creazione artistica».
Quanto è importante per lei sostenere i nuovi film maker?
«Fondamentale. Ecco perché ho fondato il Sundance Festival, a cui ho dato il nome del mio personaggio di Butch Cassidy, un film che mi ha fatto capire tanto, da cosa voglia dire lottare quando un produttore ti dice di no all'umiltà di non dare tutto per scontato».
Si dice che la maturità permetta una libertà maggiore, cosa ne pensa?
«Non so se sia del tutto vero. Da giovane non pensi mai alla vecchiaia, ma con il passare degli anni ti accorgi delle cose che non puoi più fare per paura di non romperti qualcosa. A volte l'età che avanza è solo una restrizione, anche creativa».
Cosa l'ha fatta pensare ultimamente alla pensione?
«Ho iniziato questo mestiere a 21 anni ed è un viaggio, che forse e dico forse è destinato ad altri lidi. Mi sono goduto questo set senza pensare all'addio o dargli un significato particolare ma mi chiedo cosa mi aspetta dopo».
E cosa la aspetta dopo?
«Attualmente una bella dormita e qualche gita a cavallo».
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