Servillo, voce degli Avion Travel, con Girotto e Mangalavite a Ripatransone per la rassegna Jazzap: «Canto Dalla, mi sto prendendo un bel rischio»

Servillo, voce degli Avion Travel, con Girotto e Mangalavite a Ripatransone per la rassegna Jazzap: «Canto Dalla, mi sto prendendo un bel rischio»
Servillo, voce degli Avion Travel, con Girotto e Mangalavite a Ripatransone per la rassegna Jazzap: «Canto Dalla, mi sto prendendo un bel rischio»
di Massimiliano Viti
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Domenica 21 Agosto 2022, 01:20

RIPATRANSONE - «Mi sono accollato il rischio. Dalla era un grandissimo cantante mentre io sono un attore che canta. Lui sapeva fare lo scat, ad esempio, mentre io no». Parole di Peppe Servillo, voce degli Avion Travel, ma impegnato in diversi progetti musicali tra cui quello con i due argentini Javier Girotto e Natalio Mangalavite.

Il trio

Il trio ha già sfornato album d’autore come “L’amico di Cordoba”, “Futbol” e “Parientes” e oggi, domenica 21, alle ore 21,30 si presenterà alla Corte delle Fonti di Ripatransone con “L’anno che verrà”, titolo del disco (2021) e del progetto con cui ha riscritto in chiave jazzistica e latina alcuni brani di Lucio Dalla. Il concerto sarà preceduto da un altro appuntamento musicale: alle 19, alla scalinata via Margherita, con ingresso libero, Gabriele Mirabassi e Simone Zanchini presenteranno “Il Gatto e la Volpe”. Entrambi i concerti sono inseriti nel nutrito programma di Jazzap. «Con la band formata da Bosso, Girotto, Marcotulli, Di Castri e Barbieri abbiamo riletto i più importanti autori della musica italiana. Poi, grazie ad Ater, Associazione Teatrale Emilia Romagna – racconta Peppe Servillo - è nata l’idea di rileggere Dalla. A causa della pandemia, l’idea è stata rilevata dal nostro trio. Abbiamo iniziato a lavorarci nel 2020, abbiamo inciso il disco e cominciato a fare concerti. Con un sorprendente e piacevole riscontro. È una riscrittura attorno ad un grandissimo artista, eseguita in chiave latina che pensiamo (e speriamo) sarebbe piaciuta allo stesso Dalla. Il tutto con grande rispetto per la sua scrittura, specie nella melodia».

La serata

La serata inizierà con “Soli io e te” poi “Tu non mi basti mai” e si snoderà tra i vari brani scelti dal trio. «Quelli che si prestavano meglio ad una interpretazione jazzistica, quelli che ci riuscivano meglio nell’arrangiamento.

Canzoni note e meno note legate tra loro dal linguaggio popolare», osserva lo stesso cantante casertano che non nega di essersi preso dei rischi. «Anche quello di deludere le aspettative precostituite del pubblico», afferma Servillo, che poi sottolinea come l’operazione di rilettura di poeti e autori diventi un bagaglio di conoscenza «perché da autodidatta, da attore prestato alla musica, credo sia un’esperienza importante da affrontare. Da ascoltatori conosciamo tutto ma da interpreti è diverso e c’è un approfondimento maggiore».

L’anno che verrà

L’anno che verrà non è un titolo scelto a caso ma, come ci spiega lo stesso Servillo, è frutto delle restrizioni imposte dalla pandemia. «Crediamo nel ruolo della musica che è anche quello di mettere insieme le persone, di promuovere l’idea di comunità augurandoci di avere con essa “tre volte Natale” come scrive Dalla nel brano. Con che spirito salgo sul palco? Dopo due anni di stop c’era talmente tanta voglia di fare concerti, da parte di tutti (musicisti, operatori e pubblico), che si è generata anche un po’ di (piacevole) confusione. È bello per me salire sul palco. Il mio è un mestiere da privilegiati».

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