Il regista Soldini premiato a Recanati
«Guardo con gli occhi da spettatore»

La premiazione del regista Soldini a Recanati
La premiazione del regista Soldini a Recanati
di Gabriele Magagnini
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Domenica 14 Ottobre 2018, 15:30
RECANATI - Si è chiusa con la consegna del Premio “Ludovico Alessandrini” a Silvio Soldini, l’intensa giornata recanatese del regista cui quest’anno il Circolo del Cinema di Recanati in collaborazione con il Comune, il sostegno di Rai Cinena e l’Università di Istruzione Permanente, ha voluto attribuire il prestigioso riconoscimento. Ludovico Alessandrini, recanatese, è scomparso nel 1998. Redattore dell’Osservatore Romano negli anni ‘60, è stato un grande esperto di cinema. Direttore della Rivista del Cinematografo, come dirigente di Raiuno ha prodotto alcuni film tra i più significativi degli ultimi trent’anni.
L’intitolazione del premio a lui non solo per il suo impegno ma anche per aver organizzato gli “Incontri con il Cinema di Poesia”. Ieri pomeriggio, nell’Aula Magna del Comune, gli interventi del sindaco Francesco Fiordomo del presidente del Circolo del Cinema Beniamino Gigli che ha ricordato come l’associazione stia portando avanti da ben 41 anni un’attività mirata a proporre quanto sta emergendo nel cinema nonostante in questi anni ci siano state mille difficoltà nella distribuzione del film di qualità in provincia e la progressiva chiusura delle piccole sale. Il primo cittadino ha ricordato come «la figura di Alessandrini è sempre viva ed il Premio a lui dedicato è di grande rilevanza in quanto coinvolge gli appassionati ed i ragazzi delle scuole in un percorso che mette al centro l’arte, la bellezza, le emozioni, le tecniche, gioie e dolori della vita vista da un regista attraverso numerosi incontri, iniziative e momenti di crescita».
Quindi Marina Sanna della Rivista del Cinematografo ha tracciato un ricordo personale di Ludovico Alessandrini definito «una persona importante, un collega del padre alla Rai che gliel’aveva presentato e da allora le ha cambiato la vita perchè con lui si parlava di cinema, di letteratura e l’aveva persino convinta a fare un corso di sceneggiatura anche se a lei non piaceva scrivere. Di qui l’inizio di una collaborazione con Alessandrini che amava profondamente il cinema e oggi mai avrei immaginato di essere qui a parlare di lui». La giornalista Alessandra De Luca ha quindi intervistato Soldini che ha tracciato il suo modo di pensare e fare cinema, i primi film andati a vedere in una cineteca di Milano dove ha capito quanto sia importante il racconto che avviene in quell’immagine e questo è il cinema di poesia. Il regista, sollecitato dalla De Luca ha quindi parlato dell’importanza del lavoro di squadra quando si va a girare un film, di come sia più facile fare documentari, del rapporto con gli attori, della grande attenzione per i personaggi secondari del film, ma anche del suo modo di fare delle prove prima delle riprese, cosa che a volte gli attori non gradiscono, e di come sia importante mettere di attori nella capacità di essere liberi. Per Silvio Soldini «durante le riprese il compito primo di un regista è quello di essere spettatore».
Quindi il sindaco ha consegnato il premio, ovvero un’opera costituita da una fusione in bronzo a cera persa copia del sigillo cinquecentesco della città di Recanati realizzata dall’artigiano recanatese Italo Massa
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