Ciufoli in un multi-one man show: «Porto in scena l'indeciso, l'ubriaco e anche Zorro e i supereroi»

Ciufoli in un multi-one man show: «Porto in scena anche Zorro e i supereroi»
Ciufoli in un multi-one man show: «Porto in scena anche Zorro e i supereroi»
di Chiara Morini
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Giovedì 5 Gennaio 2023, 01:50

RAPAGNANO - Ha alle spalle anni di successi in tv e in teatro: Roberto Ciufoli aprirà domenica, 8 gennaio, alle ore 17 la stagione del Teatro Emiliani di Rapagnano voluta da Comune e Amat. L’attore porta in scena “Tipi”, un multi-one man show, con monologhi, poesie, sketch, balli e canzoni che descriveranno le varie tipologie di esseri umani (info: 0734510404 o 0712072439). 
Ciufoli, come racconta i tanti tipi di esseri umani?
«Li descrivo e racconto giocando con la realtà, osservando tutto con l’occhio attento a quello che succede. E ovviamente condendo tutto con ironia: il segreto è non prendersi sempre troppo sul serio, ma con leggerezza».  
In che senso con leggerezza? 
«La leggerezza non è negativa, se la si intende come sapersi distaccare, averla come un punto di partenza per vivere meglio. La leggerezza serve, se non è superficialità. E io non la intendo come tale». 
Quanto sono attuali questi tipi? 
«Attuali? Direi proprio che sono gli stessi da sempre. Prendiamo ad esempio Shakespeare (e non intendo qui fare un excursus shakesperiano): la sua opera è molto attuale, racconta di sentimenti, come la sete di potere, l’amore e molti altri, tipici degli uomini del suo tempo, ma anche di quelli che ci sono stati poi, ci sono oggi e ci saranno sempre in futuro. Certo, cambiano le mentalità e i tempi, ma i tipi e le personalità no!».
E a proposito di personalità, il linguaggio del corpo non tradisce mai…
«Certo che no, non tradisce assolutamente. E aggiungerei anche che non mente: rischiamo di dimenticarcelo, noi, quando siamo distratti e magari preferiamo comunicare dietro a uno schermo piuttosto che rimanere in contatto e guardarci».
Cosa pensa dei social, a proposito dei “Tipi”? 
«Non ho dei grandi pensieri, non li amo molto: un uso risolutivo credo che a volte porti più difficoltà. Poi è indubbio che in determinate situazioni ci sono pure dei vantaggi».
Ci sono tanti Tipi, come ha scelto quelli da raccontare? 
«Li ho scelti a sensazione, direi quasi a simpatia. C’è lo sportivo sempre in movimento e c’è il suo opposto, il pigro, che sta sempre fermo. C’è l’ubriaco e la sua visione distorta della realtà, o l’ansioso che non manca mai, o ancora l’indeciso, che Shakespeare aveva rappresentato nell’Amleto. E se mi capita di parlare degli eroi o supereroi prendo in giro pure loro». 
Perchè proprio gli eroi e i supereroi?
«Il supereroe ha un grande valore di difesa, ma anche loro possono divertire con i difetti che hanno. Non le spoilero più di tanto, però vorrei citarle Diabolik e Zorro: il loro è un gran valore, ma sono pur sempre umani».
A quale tipo appartiene Roberto Ciufoli?
«Un po’ a tutti, in apertura mi presento come lo sportivo: nello show parto con la sua iperattività». 
Come ha visto cambiare la comicità?
«La comicità è strettamente collegata all’attualità.

Ma i suoi meccanismi restano senza tempo: ci sono sketch passati che fanno ancora ridere. Ovviamente, però, non dimentichiamo che ogni tempo ha il suo modo di far ridere e ha i suoi campioni. Le nostre scuole del passato ci insegnavano a non accontentarci della prima cosa che ci viene in mente. Noi attingevamo a un modello, oggi nel web c’è la presunzione che ciò che c’era ieri è da buttare, invece c’è più autenticità».

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