PORTO SANT'ELPIDIO - L’importanza di affermare la propria identità, facendolo senza paura: questo il racconto che Valeria Solarino farà al Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio con “Gerico Innocenza Rosa”. Lo spettacolo andrà in scena oggi, martedì 6 dicembre, alle ore 21,15, anticipo della stagione di Comune e Amat (info 3466286586).
Lo spettacolo
Solarino rappresenterà il monologo scritto e diretto da Luana Rondinelli, e racconterà la storia di Vincenzo che parla alla mamma e alla nonna del suo percorso di “transizione” per trovare la sua vera identità. «La scrittura di Luana Rondinelli – racconta la protagonista – è così precisa che mi ha accompagnata nello spettacolo. Nel monologo lui/lei si racconta. La storia inizia da Vincenzo che si trova nell’anticamera del medico e ricorda il suo percorso di ricerca dell’identità, quasi un flusso di coscienza». Sul palco Solarino sarà anche la nonna, che capisce Vincenzo, la mamma, che inizialmente non lo accetta, e tutti gli altri personaggi, cugini e vicini di casa compresi.
«Con la direzione di Luana – prosegue – non mi sento da sola. E devo dire anche che sul palco ho la strana sensazione di essere in compagnia: degli altri personaggi, oltre Vincenzo, ma anche di tutto ciò che c’è intorno, dei suoni e delle luci che suggeriscono appuntamenti precisi sulla scena, che richiamano le ambientazioni. Mi riferisco per esempio al caso della memoria della campagna, richiamato da determinate luci».
Il tema
Non è un tema facile, e lo spettacolo non parla solo dell’identità di genere, ma dell’identità in generale e quindi anche di discriminazione. «Dalla nostra generazione in avanti – osserva Solarino – è difficile parlare e accettare queste tematiche.
Il pubblico
Valeria Solarino si sente coinvolta da questo spettacolo, prima, ma soprattutto dopo, quando vede la reazione del pubblico. «Mi ripaga – dice – il fatto che il pubblico entra nello spettacolo, commenta, simpatizza con Vincenzo/Innocenza. La cosa più bella è che questo spettacolo si vive, e il racconto innesca la miccia della riflessione, dei ragionamenti. E che in quell’ora ci si dimentica di tutto. Il teatro vive con il pubblico».