Le sorelle Michelini contro gli uomini: «Il nostro spettacolo prende spunto dalla storia dell’orsa Pizza rinchiusa da anni in una grande teca»

La locandina dello spettacolo delle sorelle Michelini
La locandina dello spettacolo delle sorelle Michelini
di Chiara Morini
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Venerdì 10 Settembre 2021, 09:21

PORTO RECANATI - Saranno Giulia e Paola Michelini stasera alle 21,30 a salire sul palco dell’Arena Gigli di Porto Recanati con “Alza la voce”, spettacolo in coproduzione tra il Teatro Stabile d’Abruzzo e Stefano Francioni produzioni, promosso da Isolani spettacoli e Amat. 


La storia 
Lo spettacolo (info: 3880543554) prende spunto dalla storia dell’orsa Pizza, che in Cina da anni è rinchiusa in una grande teca in un centro commerciale. «Siamo molto animaliste, già gli zoo ci sembrano delle costrizioni, figuriamoci questa vicenda – spiega Paola Michelini –. È il motivo che ci ha portato a ispirarci a questa storia». “Alza la voce” l’ha scritto Paola Michelini insieme al regista Paolo Civati, ed è rappresentato dalla stessa Paola, nei panni di Stella, e dalla sorella Giulia, nei panni di Pizza. «Le due protagoniste – prosegue Paola – sono due donne e con questa storia noi parliamo di femminile, cercando di smontare tutti gli stereotipi». Sarà un racconto ironico, quasi surreale, che va avanti per analogie, e sfumature visive e sonore. «Siamo due donne diverse, ma potremmo anche dire due lati contrapposti della stessa figura femminile – spiega invece Giulia – io sono Pizza, l’orsa, e Stella, il personaggio interpretato da mia sorella, cercherà di fare del tutto per liberarmi».


Il finale 
Non svelano troppo del finale. Non per evitare spoiler, però, ma perché, dice Giulia, «è un finale aperto, in cui se il pubblico ci seguirà, lo coinvolgeremo.

Non sarà un finale super-lieto, ma nemmeno troppo triste. Sarà una conclusione di speranza». La speranza che qui assume anche altri significati. Quello innanzitutto di cercare di superare gli stereotipi di genere, cosa per le Michelini difficile da fare. «Se mi chiede come si può fare – afferma Giulia – le dico che non è facile. Ma già parlarne, tenere l’argomento al centro delle discussioni aiuta e non poco. È quello che intendiamo fare con questo spettacolo, al quale spesso vengono uomini che commentano “ci fate sentire delle brutte persone, ma ci fate riflettere”. Ecco già questo fatto è una piena soddisfazione per noi». 


La ripresa 
«Credo siamo stati tra i primi a riprendere, a maggio, quando abbiamo lanciato la prima dello spettacolo in quel di L’Aquila – il ricordo di Giulia – è stato emozionante tornare dal vivo anche se con davanti il pubblico con le mascherine. Speriamo che i teatri possano riaprire al 100%». Nel futuro di entrambe c’è ancora la tournèe di questo spettacolo, con date che si aggiungeranno fino alla fine dell’anno. «Abbiamo altre cose in ballo, vedremo ma non ci sono grandi pianificazioni» dicono entrambe. Quanto al cinema, alle fiction e alla televisione, Giulia Michelini dice «ci sono proposte, qualcosa si muove, ma ancora non c’è nulla di contrattualizzato. Vedremo. Per ora il teatro».

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