È davvero “un tempo ritrovato” quello di Popsophia, presentata ieri incoerenza stampa, che festeggia i suoi 10 anni a Pesaro come modello di laboratorio culturale del pensiero contemporaneo. Dall’8 al 10 luglio il festival della pop filosofia celebra l’anniversario della morte di Marcel Proust con un’edizione chiave per indagare e riflettere a 360° gradi sull’attualità e gettare le basi nel futuro che ci attende.
L’evento di punta
Il plauso degli amministratori locali va allo staff e alla direttrice artistica Lucrezia Ercoli: «Popsophia è ormai un evento di punta della programmazione cittadina – hanno riferito Daniele Vimini e il sindaco Matteo Ricci – si è resa già protagonista nella fase di audizione per Pesaro Capitale della Cultura italiana 2024 e oggi è una realtà radicata nella città che fornisce un modello di produzione culturale anche per gli altri festival cittadini, nonché caposaldo del percorso, in un crescendo rossiniano, che ci porterà al 2024». La Ercoli ha poi sottolineato gli aspetti fondamentali del programma di quest’anno: «Il tema di questa edizione è dedicato metaforicamente a Proust nel titolo “Il tempo ritrovato” che ci offre l’opportunità di una riflessione ad ampio spettro. E poi dopo 10 anni rilanciamo con uno spettacolo in più: torniamo alla piena presenza con la doppia location, nel cortile di palazzo Mazzolari Mosca e in piazza con ben 3 philoshow, produzioni inedite e ogni volta diverse pensate appositamente per Pesaro e per il tema scelto».
Le inquietudini
«Il tempo nuovo si fa inevitabilmente carico degli spettri del passato, - ha proseguito Ercoli - come la sigla di quest’anno, che compone la grafica di Popsophia, fa notare. È un tema estremamente conturbante, carico di inquietudini.