Il sogno
«Il mio sogno – conferma Eva – è quello di fare musica a tempo pieno». Una passione che arriva da lontano da quando, da bambina, ascoltava con suo nonno Serafino la musica dei grandi cantautori italiani. Quindi la scuola di canto, e di musica, suonava il flauto traverso nella banda e ha fatto diversi concorsi. «Avevo un rapporto speciale con il nonno – ricorda Eva – mi accompagnava insieme alla mia famiglia». A 15 anni, in uno di questi concorsi, ha conosciuto un autore romano, che le scrisse “Aperitivo”, il primo singolo. Da qui ha capito che la musica per lei è importante. «Nel 2017 – racconta – sono stata finalista al festival show all’Arena di Verona: da 500 siamo diventati 12, emozionante cantare in quel luogo. Ho vinto poi una borsa di studio al Cet di Mogol, durante il concorso “Music Gallery”: importante, perché sono stata una settimana al mese per tre mesi a contatto con altri artisti». Quindi la vittoria al premio Gianni Ravera, dove ha conosciuto e ha iniziato a collaborare con Michele Pecora. «Collaboro ancora con lui – dice – a volte, quando gira per l’Italia, e lo stesso Pecora ha scritto per me alcuni inediti».
L’etichetta
Nel 2019 ha vinto la prima edizione del festival di Rimini. «Con questa – dice - mi sono fatta notare dall’etichetta “Yourvoice records”. Lì ho portato il brano “Come gli eroi”, scritto con Raffaele Ciniero con il quale collaboro ancora».
Da lì arriva “I nostri passi”, secondo singolo, il primo con l’etichetta discografica. «L’ho dedicato – ricorda Eva – al nonno Serafino – e dopo quel brano, nel 2021, è arrivata “La notte di San Lorenzo”».
Il sociale
La musica di Eva va a metà tra il rock e il pop, e lei, spiega, con le canzoni si dedica a «trasmettere un messaggio, che può essere la storia della mia vita, o un messaggio sociale, voglio che i miei brani siano credibili.