Pif, che amore di fisarmonica. L’emozionante concerto di Salis, Zanchini e Bollani ha chiuso una grande edizione

Bollani, Salis e Zanchini sul palco del Premio internazionale della fisarmonica di Castelfidardo
Bollani, Salis e Zanchini sul palco del Premio internazionale della fisarmonica di Castelfidardo
di Chiara Morini
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Lunedì 4 Ottobre 2021, 07:45

CASTELFIDARDO - Un amore antico quello tra Castelfidardo e la fisarmonica, che si rinnova ogni giorno, ma che con il Pif, ha trovato un rinnovato slancio anche per il futuro. Imponenti i numeri dell’edizione 46 che ha animato l’intera città fidardense la scorsa settimana. Più di 200 i concorrenti arrivati, 20 le nazioni rappresentate dai partecipanti, oltre 60 gli eventi che si sono susseguiti nei giorni del Premio: audizioni, premiazioni, presentazioni, e non solo. Anche seminari, incontri, mostre e ovviamente concerti, che hanno visto live con ospiti dai nomi davvero importanti. Tutto ha contribuito a far emergere la versatilità della fisarmonica, in grado di accomunare ogni tipo di genere musicale.

 
Il bilancio
«Gli ospiti illustri, l’ampio respiro musicale e artistico, i diversi generi che si sono incontrati a Castelfidardo – il commento del direttore artistico Antonio Spaccarotella – hanno segnato una nuova fase, di rinascita per la manifestazione». Rinascita doveva essere la parola d’ordine alla vigilia, e rinascita è stata: il ritorno in presenza, innanzitutto, dopo lo scorso anno ai tempi del Covid. Le novità che ci sono state, poi, tra cui un’orchestra residente a disposizione del Premio per tutta la durata dello stesso.

«Ho voluto studiare una formula nuova, per promuovere la fisarmonica non solo come uno strumento popolare o di nicchia, di folklore o di poco utilizzo, ma uno strumento capace di inserirsi in un contesto culturalmente poliedrico», prosegue Spaccarotella.

Prima di diventare direttore artistico ha vinto il Pif nel 2008, vi ha ancora collaborato, ed è docente di fisarmonica al Conservatorio di Musica di Catanzaro. Uno strumento relativamente giovane, per le composizioni, adottato da diversi musicisti.


I concerti
Il momento clou, è stato quello di chiusura: sabato sera, con un doppio concerto. Prima il duetto tra le fisarmoniche di Antonello Salis e Simone Zanchini, poi lo stesso Salis che ha suonato insieme a Stefano Bollani. Emozioni a non finire anche per gli altri ospiti. Eugenio Bennato, che aveva aperto la serie di concerti, ma anche Silvia Mezzanotte con il suo “Duettango”, Ksenija Sidorova, e Filippo Arlia.

Quest’ultimo, straordinario pianista, è direttore dell’orchestra Filarmonica della Calabria, che a Castelfidardo è stata l’orchestra residente del festival. «Ospiti importanti – prosegue ancora il direttore artistico -, grazie ai quali è stato possibile intercettare i target più disparati tra i partecipanti e far risaltare i nuovi linguaggi compositivi». Il repertorio di composizioni native per fisarmonica non è ancora molto sviluppato: ciò rende la stessa fisarmonica uno strumento “giovane”.

Al Pif è stata presentata, ed eseguita dai finalisti, quindi anche dal vincitore Julien Bautemps, una composizione inedita dell’ucraino Volodymyr Runchak. E per il futuro? Il Pif 2021 ha gettato le basi. «Il direttivo del premio si è mostrato lungimirante – chiude Spaccarotella -. Anche grazie a questo abbiamo avviato un dialogo con la città di Cremona per fare rete tra distretti ad alta vocazione artigianale e ottenere il riconoscimento della fisarmonica nel patrimonio immateriale Unesco. 

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