Pif, il direttore artistico Antonio Spaccarotella elogia la fisarmonica: «Ha il più bel suono che si può ascoltare»

Il direttore artistico del Pif Antonio Spaccarotella
Il direttore artistico del Pif Antonio Spaccarotella
di Chiara Morini
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Lunedì 27 Settembre 2021, 07:35

CASTELFIDARDO - Parte domani l’edizione numero 46 del Premio Internazionale della Fisarmonica di Casterlfidardo, quest’anno affidata alla direzione artistica del giovane maestro calabrese Antonio Spaccarotella. Spaccarotella, figura importante nel panorama musicale, docente al conservatorio di Catanzaro e direttore dell’orchestra filarmonica della Calabria, da tempo lavora alla valorizzazione e ricerca di nuovi linguaggi del repertorio fisarmonicistico.

«La fisarmonica va scelta per due ragioni, una istituzionale e una per me più personale – spiega il direttore artistico –. La prima perché è uno strumento versatile, da grandi risultati, e l’apprezzi subito. La inizi a suonare e capisci se ti piace oppure no. Non ti fa diventare maniaco dell’importanza, ma mette la musica al centro di tutto. Poi c’è una motivazione più personale, per me, come dice il sindaco di Castelfidardo, è il più bel suono che si possa sentire». Ama questo strumento, e si capisce dall’entusiasmo con cui ne parla. Ma è anche contento di poter guidare il premio. «È un’emozione per me tornare al Pif a Castelfidardo da direttore del premio, che mi ha visto crescere, soprattutto come musicista» le sue parole. Spaccarotella, infatti, ha vinto il premio nel 2008. È poi rimasto come concertista e anche come giurato. E quest’anno è pronto a portare novità. 


Le novità 
«Al momento non le ricordo nemmeno tutte – dice – innanzitutto una forma più smart al concorso, rendendo più facile l’accesso a chi viene per partecipare». Siano essi studenti, musicisti o docenti, che si contenderanno un montepremi totale in denaro di oltre 30mila euro, suddivisi tra i vincitori delle varie categorie e in modo tale da garantire al Pif un’importante credibilità.

«Premi discografici, certo – precisa Spaccarotella – ma anche ingaggi nelle stagioni dei teatri di Pietra, quelli storici all’aperto, tra cui figura anche quello di Siracusa, il secondo più grande al mondo dopo quello di Atene.

Trampolini di lancio, quindi, che possano proiettare i musicisti vincitori nel mondo della musica».

Quest’anno poi c’è un’intera orchestra filarmonica in presenza, a disposizione del premio. «Un aspetto questo che lancia Castelfidardo non solo come capitale della fisarmonica – commenta il direttore – ma mette lo strumento al centro di un’ottica globale. Può servire al pop, jazz e gli altri generi e non solo».

Altra importante novità è quella di aver deciso di premiare la migliore fisarmonicista. «La fisarmonica è uno strumento che si abbraccia, serve una determinata muscolatura, forse per questo risulta poco diffuso tra le donne – dice – ma abbiamo deciso di dare rilievo alle tante fisarmoniciste che amano questo strumento».

La fisarmonica, secondo Spaccarotella, finora è stata forse un po’ sottovalutata. «Non per ignoranza come dicono molti – precisa – ma perché ha un repertorio originale “giovane”. Finora si eseguono musiche di autori classici, le composizioni specifiche sono più recenti. Non si possono accostare pochi decenni a compositori come Bach o Paganini, ci vuole tempo per la fisarmonica, che ben si adatta a tutte le orchestre. La usava anche John Lennon».

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