Macchini e il buon Natale del Provincialotto: «Al nuovo anno chiederà innanzitutto donne, poi calcio e tempo con gli amici al bar del Triangolo»

Piero Massimo Macchini nei panni del Provincialotto
Piero Massimo Macchini nei panni del Provincialotto
di Chiara Morini
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Venerdì 24 Dicembre 2021, 04:50

FERMO - Tempo di feste alle porte, domani sarà Natale anche per Piero Massimo Macchini, alias Provincialotto. Tra tradizioni difficili da mantenere e periodi non proprio facili, il comico fermano si racconta. In attesa di tornare sul palco, e riprendere il lavoro.
Piero Massimo Macchini, come sta vivendo l’attesa di queste feste natalizie? 
«Una gran scocciatura quest’anno. I bimbi si sono ormai negativizzati, la mia signora attende il tampone, ma in ogni caso sarà un po’ più “triste” questo Natale, non c’è lo spirito gioioso che animava le nostre feste».

 
Non riuscirà a rispettare le tradizioni della sua famiglia?
«La mia è una famiglia numerosa, e di solito facevamo una grande rimpatriata, con i cinque fratelli. I figli e nipoti. E si festeggiava a più non posso. Quest’anno mancherà quello spirito gioioso, si mangerà insieme, ma non sarà lo stesso degli anni passati, con le grandi riunioni della nostra famiglia».
Se invece le chiedo come vive questo periodo il Provincialotto? 
«A lui non gli importa proprio niente. Continua a mangiare pandoro, panettone, fistringo, a brindare con la gente. Lui è così, cerca di rimanere allegro, per lui è importante avere intorno le persone, è contento così. Vede, da una settimana a questa parte siamo al Cuore Adriatico con Mattia Toccaceli, in queste dirette social, ci hanno dato un box. Lui saluta tutti, brinda con tutti, ripeto è felice».
Insomma il Provincialotto è lo stesso di sempre?
«Sì, non è cambiato nulla in lui, o meglio, è cambiato lui. Intendo che nel frattempo ha messo su famiglia, ha una moglie, interpretata da Giulia Morici: è questa l’unica differenza. Insieme, nelle feste, secondo la nuova “tradizione” social, stanno dando vita ad episodi, registrati, con storie che accompagnano il pubblico fino alla fine dell’anno. A Fermo».
Sempre a proposito di tradizioni, cosa ci sarà nella letterina a Babbo Natale, scritta al tempo del Covid? La domanda è per il Provincialotto. 
«Ormai il Provincialotto lo conoscono tutti. Di sicuro non mancherà di chiedere, per il prossimo anno, innanzitutto tante donne! Poi, chiaramente, anche tanto calcio, lui lo ama. Indispensabile passare molto tempo con gli amici al “bar del Triangolo”, in mezzo alla gente, lui è abituato a fare “casino”. Di sicuro quest’anno non ci sarà più il calendario, bisogna anche stare attenti alle spese che si fanno in questo periodo. Ma con lui, il Provincialotto inevitabilmente, anche Piero Massimo Macchini finirà per intrecciarsi». 
Piero Massimo Macchini, invece, cosa scriverebbe nella sua letterina a Babbo Natale? 
«Vorrei poter realizzare i miei sogni e i miei progetti. Sono un comico, un attore, un clown, interpreto anche il Provincialotto, simbolo delle “Marche zozze”. Come lui vuol continuare a fare quello che fa, io spero di portare a termine le cose che devo fare. Vorrei portare il mio “Fuori Porta” a teatro, quindi sono al lavoro su questa regia. A maggio dovrebbe esserci una nuova produzione, ma niente di deciso, inoltre una nuova regia per Gesticolors». 
Come festeggerà il Natale, quindi, l’artista Piero Massimo Macchini?
«Dovevo festeggiare con un nuovo spettacolo, “Scena muta”, ma non ho potuto provare perché positivo.

Anche questo non rende particolarmente festoso questo Natale. Il nuovo spettacolo sarà una delle cose che farò nei primi mesi del nuovo anno. Riproporrò, di qui (28-12) all’ultimo dell’anno, “Fortuna Macchini”, al Giusti di Sant’Elpidio a Mare: si gira una ruota, si leggono aforismi e si rappresentano numeri o personaggi».

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