Pasolini, immagini e parole. A Pesaro dal 2 maggio al 12 giugno incontri tra poesia, prosa, critica e politica

Pier Paolo Pasolini
Pier Paolo Pasolini
di Elisabetta Marsigli
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Giovedì 14 Aprile 2022, 13:08

PESARO - A 100 anni dalla nascita, Pesaro ricorda Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 - Roma, 2 novembre 1975), con una rassegna che fa dialogare le arti con la società e la politica del tempo di Pasolini e del nostro, dal titolo “Io Pier Paolo Pasolini. Immagini e parole”. Pasolini sarà celebrato attraverso la poesia, la pittura, la fotografia, la musica, il cinema e il teatro. Dal 2 maggio al 12 giugno, il programma prevede un calendario ‘prezioso’ di appuntamenti, con incontri, spettacoli teatrali, concerti, tre ‘letture corsare’ con il poeta Gianni D’Elia, una mostra con i ritratti di Pasolini e della madre Susanna Colussi firmati da Mario Dondero (1928-2015) e una videoinstallazione composta da 6 filmati in Pescheria. 

 
Lo spirito
«Come tutta l’Italia, Pesaro deve molto a Pasolini autore con cui ha un legame speciale e che l’ha definita ‘un luogo dello spirito’ in occasione delle sue frequentazioni alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema - ha sottolineato il vicesindaco Daniele Vimini - A partire dalla lucidità delle sue visioni si è deciso di mettere a punto una rassegna che non fosse semplice commemorazione ma in grado di tenere insieme le tante anime del lavoro di Pasolini: cultura, civiltà, storia, poesia, politica. Un progetto ampio e ricco di prospettive come ampia era la visione di Pasolini, ma anche come ampia e corale è la prospettiva lanciata con Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024».   Il poeta Gianni D’Elia, nelle sue “lezioni corsare” ripercorrerà le tappe salienti dell’opera di Pasolini, un umanista eretico del Novecento che più di molti altri scrittori ha allargato le nozioni di poesia, prosa e politica, fino a pagare con la propria vita la grande forza della sua critica esistenziale e teorica.

«L’importanza di Pasolini riguarda la poesia e la storia italiana: - commenta D’Elia - la poesia che non è una merce e neanche un atto metastorico, ovvero al di là della storia, semmai è iperstorica perché parla sempre della storia.

E noi non vorremmo farne una celebrazione come apologia in forma di rimozione, o una rimozione in forma di apologia, perché dobbiamo ricordare che non è morto inciampando, ma è stato ammazzato dai poteri occulti che in Italia hanno fatto fuori anche Mattei e Moro. Questi sono i tre delitti italiani chiave: Pasolini non è stato solo un soggetto di storia, ma anche un oggetto e la storia lo ha maciullato». Le tre relazioni del poeta pesarese traggono spunto da quelle di Pasolini «Fece tre relazioni alla Mostra del cinema, nel ’65, ’66 e ’67, inaugurandola con le relazione sul cinema di poesia, nel 1965. Poi la lingua scritta della realtà presentato nel ’66, questa grande invenzione del cinema come lingua scritta, fino alla critica del potere che analizza i temi del romanzo postumo Petrolio, sulle grandi stragi italiane. Si tratta delle tre P: poesia, prosa critica e politica. Le tre lezioni corsare non sono le mie, ma quelle che Pasolini fa a tutti noi». 


Le proposte
Le proposte della rassegna nascono dalla partecipazione di soggetti uniti sotto l’egida di ‘Pesaro Città che legge’: Comune di Pesaro, Fondazione Pescheria, Amat, Ente Olivieri-Biblioteca e Musei Oliveriani, Biblioteca San Giovanni, Casa Testori, Centro Culturale Città Ideale Pesaro, Le Voci dei Libri e Università dell’Età libera. 

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