Il cantautore pesarese Selci tra storie ed emozioni nel primo Ep “La mia origine”, quattro pezzi di grande impatto

Il cantautore pesarese Riccardo Selci
Il cantautore pesarese Riccardo Selci
di Elisabetta Marsigli
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Giovedì 12 Maggio 2022, 11:59

PESARO - È uscito il primo Ep di Riccardo Selci, musicista e cantautore pesarese alla sua prima esperienza come solista. Dopo aver lanciato il singolo “Giganti”, brano presente nelle classifiche indipendenti radiofoniche, Selci ha deciso di proporre questo primo progetto dal titolo “La mia origine” (Etichetta Reset Label), in cui tutti i brani (Saperti felice, Giganti, La mia origine, Un anno) hanno un filo conduttore: il bisogno di raccontare e condividere le proprie emozioni ed esperienze attraverso la musica. 


Storie in musica che lasciano trasparire emozioni e racconti, in uno stile puro e sincero, come spiega Riccardo: «Ho sentito l’esigenza di raccontare delle storie con semplicità e sincerità, per un fuoco che sento ardere dentro ed il lancio di questo Ep è importante per me. Il momento musicale in cui viviamo ha un po’ dimenticato lo stile asciutto ed introspettivo del cantautorato italiano, anche se non mancano delle eccezioni illustri. Sarebbe bello per me contribuire alla riscoperta di questo linguaggio intimo e profondo, che tanto ha dato alla canzone italiana e ai cuori di molte persone. La riuscita ed il successo di questo Ep sarebbero per me un incoraggiamento per continuare a raccontare le mie, le nostre storie».

Classe 1975, Riccardo vive e lavora a Pesaro, conducendo l’azienda metalmeccanica di famiglia. È sposato con Mara, ha cinque figli e vive la passione per la musica dall’adolescenza. Precedentemente ha condiviso il palco con il gruppo rock Mercurio, dove cantava, suonava la chitarra ed era autore dei brani: oggi ha deciso di raccontarsi senza pudore, scrivendo canzoni per sé. «Sono cresciuto a “pane e Battisti” - racconta - ma non ho mai seguito filoni precisi: amo tutto il cantautorato italiano e mi soffermo maggiormente quando sento qualcosa di vero, qualcosa che mi colpisce e risuona dentro.

Le appartenenze lasciano il tempo che trovano e quando scrivo e canto una canzone lo faccio per comunicare qualcosa».

Nell’ascoltare i brani è evidente l’attenzione al racconto, all’uso delle parole, al bisogno di esprimere se stesso: «L’anima rock si era un po’ spenta e credo che manchi questo tipo di musica. C’è un gran bisogno di contenuti e di speranza e credo che tornerà ad essere un tema per la musica e per il mondo. Questo anche al di là del mio progetto». Dopo la gioventù, Riccardo aveva ridimensionato lo spazio dedicato alla musica, ma «in seguito alla scomparsa di mio padre, nel 2019, e dopo il primo lockdown, sono partito dalla canzone “Un anno”, dedicata a mio padre e in me si è acceso qualcosa che mi ha dato un nuovo impulso». 


L’Ep contiene 4 pezzi, ma Riccardo ne ha scritti tanti altri «e sto continuando a scrivere, quindi questo progetto è un test per capire se la mia musica piace. In questo senso quello dell’Ep sembrava essere il giusto formato editoriale e sono contento di aver trovato il riscontro dell’etichetta Reset. Sono pezzi che parlano della mia storia passata e presente, in cui sono cantati alcuni tra gli affetti più grandi della mia vita».

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