Il regista francese Grenier vince la Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro, la giuria: «Il suo film offre un gesto di resistenza al buio che c'è nel mondo»

Il regista francese Noé Grenier posa davanti al manifesto della Mostra del Nuovo Cinema
Il regista francese Noé Grenier posa davanti al manifesto della Mostra del Nuovo Cinema
di Elisabetta Marsigli
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Domenica 26 Giugno 2022, 07:10

PESARO - È il francese Noé Grenier ad aggiudicarsi il Premio Pesaro Nuovo Cinema 2022 con il film “Les images qui vont suivre n’ont jamais existé” (Francia, 2022). Il regista, presente a Pesaro, ha ricevuto il premio ieri sera, nell’ultima giornata della 58esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema che, prima della proiezione di “Nostalgia” di Mario Martone, ha decretato i vincitori sia del prestigioso concorso internazionale, che vede ben tre giurie in campo, che dei premi Lino Miccichè per la critica cinematografica (agli studenti di scuola superiore Lorenzo Puglia, Giuseppe Famulari, Elettra Battistel e agli universitari Davide Gravina, Leonardo Strano e Benedetta Raimondi) e “(Ri)Montaggi”, dedicato ai video essay, che rimontano e remixano le immagini cinematografiche per interrogarne il significato in chiave critica e interpretativa.


La giuria
La giuria internazionale, composta dall’attore italiano Tommaso Ragno, dalla regista portoghese Rita Azevedo Gomes e dal regista spagnolo Carlos Casas ha così motivato la sua scelta: «Il cinema per prima cosa è luce che illumina il buio: in un mondo che sembra andare verso la sua fine questo film offre un gesto di resistenza a questo buio, e dà un impulso a proseguire la memoria e la persistenza delle immagini in movimento della nostra memoria. Per noi il cinema è quando “gli occhi miei si chiudono solo a guardarmi dentro” per citare un verso del poeta Byron, nato un secolo prima della nascita del cinema».


Le menzioni
Due le menzioni speciali: a “Herbaria” (Argentina/Germania, 2022, 83’) di Leandro Listorti («per la sua concisione e per la sua intelligenza rara nel lavoro di montaggio, il film dà spazio al silenzio, stabilendo una relazione fra il processo lento e minuzioso della preservazione della memoria in due campi che sembrano diversi e che diventano sorprendentemente consanguinei. Per la sua bellezza e per la sua sobrietà») e a “Festina Lente” (Francia/Tunisia, 2021, 21’) di Baya Medhaffar («per un’opera prima che dà speranza a un cinema a venire e che intreccia la memoria personale con la memoria del mondo»).
La scelta dei giovani


La giuria giovani, composta da 28 studenti provenienti da università, scuole di cinema e accademie di belle arti, ha scelto “Tugging diary” (Hong Kong, 2021) di Yan Wai Yin («per aver restituito con efficacia il clima di contestazione di Hong Kong tramite un linguaggio rivoluzionario, caratterizzato dal connubio immersivo tra la ruvidità delle immagini e il lirismo del commento sonoro»).

Menzione speciale a Alizava (Lituania, 2021) di Andrius Žemaitis, film premiato dalla giuria critici del Sindacato nazionale. Per il concorso (Ri)Montaggi, la giuria composta da Claudio Casazza, Daniele Dottorini, Barbara Sorrentini, ha assegnato il premio a “Prendre conscience/Perdre connaissance” di Occitane Lacurie e la menzione speciale a “Riding Horses, Riding Bikes: Horses, bicycles and shifting heroes” di Edoardo Spallazzi. La nuova sezione Vedomusica, dedicata ai videoclip, ha premiato Amam Ancora di Nzira diretto da Bianca Peruzzi, mentre i più piccoli, nella sezione Pesaro Film Festival Circus, hanno premiato “Nahuel Y el libro magico” di German Acuna.

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