Raffaello nell'antiteatro tecnologico della Sonosfera, le pennellate del Divin Pittore rivivono tra luci e suoni

David Monacchi (al centro) con due collaboratori nell’anfiteatro tecnologico di Pesaro
David Monacchi (al centro) con due collaboratori nell’anfiteatro tecnologico di Pesaro
di Elisabetta Marsigli
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Giovedì 13 Gennaio 2022, 09:38

PESARO - È una esperienza unica e irripetibile quella di immergersi nell’opera di Raffaello e seguire l’evoluzione di ogni pennellata, di ogni piccolo dettaglio poetico e filosofico che appare e si compone davanti ai nostri occhi: il progetto dedicato al Divin Pittore all’interno della Sonosfera è un viaggio di grande impatto emotivo e visivo, oltre che musicale, che avvolge lo spettatore in una magia di suoni e colori, e sarà inaugurato ufficialmente venerdì, 14 gennaio, su invito (la fruizione per il pubblico è da sabato 15) nel magico e innovativo spazio sonoro, ai Musei Civici di Pesaro.

 
L’ascolto profondo
La Sonosfera, inaugurata dal Comune di Pesaro nel 2020, è un anfiteatro tecnologico, per l’ascolto profondo di ecosistemi e musica, unico al mondo e brevettato a livello internazionale come spazio mobile. Il pubblico siede in una cavea trasparente al suono con 45 altoparlanti posizionati nella geometria sferica di un geode acusticamente perfetto, in grado di riprodurre il paesaggio sonoro tridimensionale con un’altissima definizione audio, corredato da una corona sferica di proiezione a 24k per immagini a 360°. Il progetto dedicato a Raffaello (che ha richiesto ben 14 mesi di lavoro) è stato curato dall’ideatore stesso della Sonosfera David Monacchi e da Simone Sorini, coadiuvati da un team di altrettanto straordinari musicisti e artisti digitali che hanno scandagliato e ricomposto nei minimi dettagli ogni opera, permettendo un viaggio approfondito all’interno degli affreschi della Stanza della Segnatura.


Il percorso
Il percorso segue idealmente, passo per passo, l’evoluzione pittorica e lo spettatore può rivivere virtualmente ogni attimo della costruzione di ogni affresco, ma, soprattutto, essere totalmente avvolto, attraverso la decifrazione musicale dei livelli simbolici, dal suono degli strumenti musicali dipinti e degli elementi naturali, tra cui l’ambientazione nell’acustica architettonica di una messa coeva di Josquin Desprez e di un sonetto dello stesso Raffaello appositamente incisi, oltre alla composizione elettroacustica.

La musica storica è stata eseguita da un ensemble strumentale e vocale specializzato nel repertorio del primo ‘500, per essere il più fedele possibile agli strumenti raffigurati nell’affresco: dalla lira da braccio, in mano ad Orfeo, agli strumenti del mondo classico come la lira ateniese, la cetra romana e il flauto arcaico.


La musica elettronica
La musica elettronica, inoltre, è stata pensata e composta a partire dalle raffigurazioni geometrico/matematiche trovate negli affreschi. La Tetraktis, sacra decade per i pitagorici, ad esempio, dipinta minuziosamente da Raffaello in mano a Telauge, illustra gli intervalli primari (diapason, diapente, diatesseron) che diventeranno la base del sistema musicale occidentale, ed è il nucleo per la composizione elettroacustica di tutta l’opera in Sonosfera.  Ma la Sonosfera, continua anche a lanciare il suo messaggio contro la crisi planetaria della biodiversità e sulla urgente transizione ecologica, attraverso “Frammenti di Estinzione nell’Orologio Climatico”, un’immersione sonora e visiva in ecosistemi incontaminati di Amazzonia, Africa e Borneo (dentro le foreste primarie equatoriali più antiche della Terra), registrati con tecnologie tridimensionali innovative in quasi vent’anni da David Monacchi per il progetto interdisciplinare “Fragments of Extinction”, che si alternerà a quello di Raffaello.

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