Il pianista pesarese Marzocchi: «La Wunderkammer, ovvero l’orchestra delle meraviglie, è in orbita»

Il pianista pesarese Marzocchi: «La Wunderkammer, ovvero l’orchestra delle meraviglie, è in orbita»
Il pianista pesarese Marzocchi: «La Wunderkammer, ovvero l’orchestra delle meraviglie, è in orbita»
di Elisabetta Marsigli
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Martedì 11 Aprile 2023, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 11:26

PESARO - La Wunderkammer Orchestra, ovvero l’orchestra delle meraviglie, continua il suo percorso tra musica classica e contemporanea, guidata dall’estro del pianista pesarese Paolo Marzocchi, inarrestabile esploratore e compositore. L’appuntamento più immediato è a Fano, sabato 15 aprile alle 18, alla Chiesa di Santa Maria del Gonfalone, con “Risonanze Popolari nel Repertorio Cameristico del ‘900.

Per Voce e Pianoforte” che vede protagonisti Laura Antonaz, una delle più valide specialiste della vocalità barocca e liederistica, accompagnata al pianoforte da Luca Sacher, la cui visione interpretativa e il personale tocco pianistico sono frutto di una ricca formazione internazionale.
Maestro Marzocchi, una Wko sempre più in crescita: come raccontare il percorso di questi anni?
«È nata come un piccolo ensemble che doveva comportarsi da grande orchestra in spazi alternativi o piccoli teatri, ma ora è molto più difficile definirla. L’ensemble è solo una delle parti di una struttura che accoglie la danza, la lirica, un ensemble giovanile e la Camerata degli Ammutinati, collettivo di giovani musicisti che si occupa di progetti sperimentali molto agguerrito».
E sono soddisfazioni..
«Sì, inoltre si muove su un territorio che non è solo quello locale: nasce a Pesaro ma è ramificata in tutta Italia, con oltre 350 soci e persone che vengono da tutte le regioni, da nord a sud estero, compreso».

A Fano, sabato, un concerto molto particolare, nelle corde della Wko?
«È un programma molto raffinato, ispirato alla musica popolare, ovvero come i compositori classici la rielaboravano, divertendosi. Una musica che spazia per il mondo, dalle melodie greche alle canzoni russe per bambini, fino alle tradizioni popolari dell’Argentina. Un concerto diverso dal solito e molto godibile: esiste tanta bella musica che non si conosce».
Come compositore è notevole la sua ricerca… 
«È come se ci fosse un file rouge tra il mio concerto a Fano dell’estate scorsa, dove ho riletto la musica popolare, e quello fatto a Rimini dove ho elaborato musiche di Bartok rilette da Beethoven. La mia ricerca è anche quella di ritrovare e rileggere la musica del passato in chiave contemporanea: ormai è diventata un’attitudine».
Prestigiosi anche i prossimi appuntamenti della Wko
«Siamo molto onorati di essere stati chiamati in residenza al Cantiere di Montepulciano con due produzioni, tra cui un progetto di formazione, oltre ad una produzione sinfonica con un giovanissimo eccellente pianista di origini armene. Una collaborazione importantissima, sia per il livello artistico che per la risonanza italiana e internazionale».
A Pesaro, a maggio, presenterete anche il libro di Luca Ciammarughi “Non tocchiamo questo tasto”?
«Saremo a Villa Gaudia con un altro argomento insolito: il rapporto tra musica classica e mondo queer e quali influenze hanno avuto i gusti sessuali di molti grandi compositori».
E a novembre nella vicina Sagra Malatestiana
«Con il Concerto No.0 che Beethoven scrisse a 16 anni e di cui si è persa la parte orchestrale che io ho ricostruito.

Un concerto che spero tantissimo di poter portare anche a Pesaro, con Marco Vergini al pianoforte».

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