Ecco “The Soundtrack Variations”
il terzo cd del pesarese Mariani

Il pianista pesarese Mario Mariani
Il pianista pesarese Mario Mariani
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Lunedì 9 Ottobre 2017, 17:12
PESARO - Dopo l’esordio sui digital stores, esce ufficialmente il nuovo cd di Mario Mariani, l’eclettico pianista pesarese, che ama definire la sua musica “composizione istantanea transpersonale” The Soundtrack Variations (su etichetta Intemporanea/Halidon) è il suo terzo album studio, per piano solo. 

Curiosa la concomitanza dell’uscita, il 6 ottobre, in occasione del suo compleanno: un regalo per i fans?
«Lo spero e anche per me se compreranno il disco!».

Qual è stata la prima colonna sonora che ha composto?
«La prima colonna sonora in assoluto l’ho composta all’età di 18 anni, dal vivo, alla Mostra del cinema di Pesaro: musica creata estemporaneamente nella mitica retrospettiva sul cinema muto: suonavo per 6/7 ore al giorno. Sono sempre stato appassionato di cinema, è stata una cosa spontanea. La mia prima colonna sonora ufficiale è stata invece per un breve film di animazione di Gianluigi Toccafondo, con cui poi ho realizzato tante altre colonne sonore, come la sigla del Festival di Venezia nel 1999, cui poi sono seguiti tutti i film di Vittorio Moroni».

Ci parla della “composizione istantanea transpersonale”
«Con questa frase intendo esprimere la mia modalità espressiva che mi piace pensare come una composizione in tempo reale, in cui compositore, esecutore e interprete sono integrati nella stessa persona. Per transpersonale mi riferisco, parafrasando Jung, a un inconscio collettivo musicale. Mi sento affine ad uno sciamano che va nell’altra dimensione a contattare gli spiriti, ma, nel mio caso, prendendo ciò che in quel momento ritengo musicalmente opportuno».

Uno sciamanesimo musicale?
«Lo studio dei Simboli, le filosofie spirituali, la psicologia “estesa” (che tiene conto degli elementi transpersonali, oltre a quelli più conosciuti e consueti), lo studio della Kabbalah, dei Tarocchi che pratico quotidianamente, del misticismo e dello sciamanesimo, mi hanno portato a sviluppare un pensiero “magico” verso la vita e sintetizzare tutto questo nella musica. Ogni giorno, come forma di meditazione, registro un mio diario musicale ed è lì che la maggior parte delle idee musicali nasce e prende forma».

Un approccio spirituale e fisico, viste le sue performance dove interagisce in modo particolare col pianoforte?
«Molti definiscono il mio approccio al pianoforte fisico, emozionale e sensuale, coinvolgendo più sensi in una unione/espansione perfettamente espresse nel Tantra, filosofia spirituale e pratica».

Come ha scelto le “variazioni” di questo cd?
«Sono tutte musiche a cui per un motivo o per l’altro sono legato, affezionato. Questo album rappresenta la convergenza tra le mie due carriere di pianista e compositore per il cinema: un omaggio ai film o ai registi che ho amato, con l’ottima scusa di poterle suonare con delle variazioni che fanno parte delle mie tecniche pianistiche estese».

Proseguiranno i rapporti internazionali con il Costarica?
«Sì, nell’ambito dei rapporti di Pesaro Città della Musica, andrò di nuovo in Costarica, in due momenti diversi: il 24 ottobre, invitato dalla ambasciata italiana, per un concerto al prestigioso Teatro Nacional e a dicembre come membro della giuria del Costarica International Film Festival».
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