“Liquida”, l'ultimo brano del musicista pesarese Levi, un viaggio interiore in solitudine dal corpo allo spirito

La copertina del brano
La copertina del brano
di Elisabetta Marsigli
3 Minuti di Lettura
Giovedì 22 Aprile 2021, 06:50

PESARO - Damiano Simoncini, musicista pesarese con il nome d’arte “Levi”, recentemente ha fatto uscire il disco “Liquida”, nuovo progetto incentrato sul percorso personale che l’artista ha dovuto affrontare in questi mesi: una patologia poco conosciuta lo ha costretto a confrontarsi con aspetti e fragilità che prima o poi ognuno di noi si trova a dover vivere. Il dolore costante, la vita che si trasforma, la solitudine, il rifiuto del corpo, la rabbia e la frustrazione per un cambiamento non voluto sono rivelatrici.


Diversamente dal solito, dopo le tante collaborazioni di sintesi tra più persone, Damiano ha affrontato un percorso in solitudine: «Un po’ anche per esigenze di lavoro e di vita che cambiano spesso l’assetto del tuo quotidiano. Il progetto da solista mi è venuto naturale ed è arrivato al momento giusto, anche considerando le difficoltà della pandemia che ha imposto regole severe sul lavoro di gruppo. Il concept di questo disco è un percorso musicale che mi ha aiutato anche a livello terapeutico: ho cercato di materializzare, sotto forma di musica e immagini, questa sensazione di trasformazione, emozioni e dolore fisico. Affrontando un viaggio interiore alla ricerca del benessere, un viaggio dal corpo allo spirito». Un nuovo lavoro che segue il rapporto tra l’interiore e l’esteriore, tra la psiche e la materia; attraverso la ricerca di un equilibrio nel dolore, messo in atto sperimentando un diverso approccio all’esistenza, unendo la terapia mentale con la terapia farmacologica.

Liquido è il dolore/creatore, il frutto di un anno di viaggio personale, impegnativo ma redentore: il rifiuto, la rabbia, la solitudine, il timore di non essere compresi, il non vedere termine e soluzione.

Musica come espressione dell’io, musica totalmente emotiva e interiore, pura manifestazione sonora delle emozioni e delle sensazioni vissute e provate in questo anno intenso e stratificato. Strati, paesaggi sonori che descrivono questi mesi di smarrimento e speranze, di buio e luce, di fatica e sollievo.


  D’altronde, la musica è il suo mezzo di espressione imprescindibile, il più libero di tutti, in quanto esente da categorie, orpelli, schemi e convenzioni. Il suono come strumento pluridimensionale per accedere all’infinito e all’ignoto è al centro della sua ricerca personale. Droni, suoni cosmici, loop mantrici, ritmiche intense a 120 bpm, suite strumentali, loop di sintetizzatori, riverberi a volte gelidi a volte caldi, rumore che diventa melodia, sensazioni ansiogene che aumentano, che si sciolgono, che si tramutano, che implodono ed esplodono. Forte e visionario l’apporto dello staff che ha affiancato Levi nella realizzazione del progetto “Liquida”: Ilaria Rita Renoldi che ha curato l’artwork dell’album e l’immagine coordinata e Gabriele Ottino che ha realizzato i visual per la performance live e i videoclip promozionali.

Damiano/Levi non vede l’ora di proporre questo progetto dal vivo, dove cercherà di (ri)portare il pubblico all’interno di questo viaggio interiore, cercando nella condivisione del rito collettivo del “concerto” di parlare ad ognuno dei presenti, in maniera intima e individuale, tramite le immagini che veicoleranno il suono.

© RIPRODUZIONE RISERVATA