Ute Lemper allo Sperimentale di Pesaro con lo spettacolo dedicato alla Dietrich: «Marlene, donna del futuro»

Ute Lemper allo Sperimentale di Pesaro con lo spettacolo dedicato alla Dietrich: «Marlene, donna del futuro»
Ute Lemper allo Sperimentale di Pesaro con lo spettacolo dedicato alla Dietrich: «Marlene, donna del futuro»
di Edoardo Danieli
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Sabato 5 Novembre 2022, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 07:27

PESARO - Ute Lemper, cosa rappresenta per lei Marlene Dietrich?
«Marlene Dietrich è stata una donna del futuro. Uno spirito libero che ha costruito la sua forza ed emancipato l’ego cento anni fa al tempo della cultura progressista della Repubblica di Weimar. È stata una donna pioniera per l’indipendenza, la libertà di espressione, stile e sessualità. Ha rotto tutte le tradizioni e ha trovato un nuovo modo di vivere, di lavorare e ha proposto una nuova immagine della donna. Ha posto la questione del genere più di cent’anni fa e non ha mai accettato alcun tabù».

 
Dal punto di vista artistico?
«Era un’artista fantastica, una splendida Diva e un’artista laboriosa. Ha avuto il coraggio di combattere nella Seconda Guerra Mondiale come esiliata tedesca, cittadina americana e soldato contro la Germania nazista. Per questo suo coraggio ha ricevuto molti riconoscimenti e onorificenze dal mondo, tranne che dal suo paese d’origine, la Germania. L’hanno trattata come una traditrice fino alla sua morte nel 1992. La sua storia è tragica, ma esemplare, meravigliosa e coraggiosa».
La donna è cambiata ma il mito della femme fatale non si è spento: perché?
«Femme fatale significa solo una donna dallo spirito libero che è responsabile della sua vita. Conosce il modo per gestire il mondo dell’uomo e può manipolarlo a suo vantaggio. Allo stesso tempo supera le tradizioni e inventa il proprio potere indipendente e il proprio fascino. Non appartiene a nessuno».
Il tema della libertà ritorna spesso nelle sue performance: nei tempi attuali qual è la minaccia più grave per la libertà?
«Nel nostro mondo sembra difficile per i giovani definirsi, trovare la propria passione e il proprio posto nella società e nella vita. Se diventi un musicista o un artista sarà difficile sopravvivere, guadagnare abbastanza soldi per provvedere a mantenere una famiglia. Come puoi seguire il tuo sogno se stai progettando un viaggio così difficile? La libertà sembra essere strettamente connessa all’indipendenza finanziaria, quindi non esiste una vera libertà. Le persone con opinioni diverse avranno difficoltà ad inserirsi. Molte culture presentano ancora la religione tradizionale come un modo per controllare e sedare le persone. Le donne lottano ancora in tutto il mondo per emanciparsi dall’oppressione religiosa e culturale e per ottenere il diritto all’istruzione e all’indipendenza. Inoltre, non sperimentiamo attraverso i media una corretta percezione della verità. Nel mondo occidentale stiamo facendo molto meglio che in Estremo Oriente, Medio Oriente, Sud America e in altri governi corrotti e controllati dallo stato. La libertà è ancora un privilegio raro».
Attrice, cantante, ballerina e anche modella: esprimersi va al di là di ogni disciplina ma in quale ruolo si sente più a suo agio?
«Al momento mi piace creare nuova musica e storie.

Scrivere e comporre è meraviglioso e molto appagante. Dopo la pandemia non mi piace più viaggiare molto. Mi sono stancata degli aeroporti e degli hotel e amo la mia vita a casa con la mia famiglia. Naturalmente una vita piena di musica».


Ute Lemper e l’Italia: siamo solo spaghetti e mandolino?
«Mi esibisco in Italia da 35 anni. Sono così grata di avere un pubblico fedele che invecchia con me e anche di acquisire un pubblico più giovane. È stato un lungo rapporto con tanti colori e ricordi, tanti amici e un grande apprezzamento per il popolo italiano e la sua cultura».
Viene ad esibirsi a Pesaro, città della musica Unesco e Capitale Italiana della Cultura 2024: città e cultura sono ancora lo snodo fondamentale della vita quotidiana?
«Amo godermi la vibrazione e l’ispirazione delle città e della loro gente. Mi piace sentire che non sono sola e condividere con le persone le loro idee, le loro speranze, i loro valori e la cura reciproca. Le città sono luoghi in cui le persone si evolvono e creano insieme. Le idee si realizzano e in modo magico mostrano cosa possono essere bellezza e immaginazione nell’architettura, nelle arti performative, nei concerti, nelle strade. Niente è più confortante di una dimostrazione di vita, calda e coraggiosa, con i colori della tristezza e della gioia. Tutti i muri devono essere spinti avanti ogni giorno e le persone non possono farlo da sole, insieme si garantisce il progresso».

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