La coreografa Miniucchi porta “Marasma” a Pesaro: «Parla del mondo di oggi dove si urla, si strilla e non si riesce più a comunicare in modo civile»

I performer di LaRCo nello spettacolo “Marasma”
I performer di LaRCo nello spettacolo “Marasma”
di Elisabetta Marsigli
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Venerdì 26 Novembre 2021, 10:35

PESARO - Debutta questa sera al Teatro Maddalena di Pesaro (ore 21), il nuovo spettacolo del gruppo LaRCo (Laboratorio di Ricerca Corporea), fondato e diretto dalla coreografa e regista Monica Miniucchi. “Marasma” è una nuova produzione di Hangartfest che riapre i suoi spazi alla danza contemporanea con un lavoro dedicato all’ascolto emotivo della contemporaneità. 

 
Secondo il vocabolario Treccani, la parola “marasma” rappresenta una situazione di grave incertezza e confusione, uno stato di grave disordine e decadenza di istituzioni sociali e politiche: ogni riferimento all’attualità non è puramente casuale. «Il titolo questa volta è venuto dopo - spiega la Miniucchi - il senso dello spettacolo è partito da una riflessione sulla comunicazione. Da lì è iniziata la nostra ricerca sull’ascolto, il conflitto, la permanenza e impertinenza delle relazioni, la connessione. Una ricerca sul linguaggio comune, con una narrazione filtrata dalla voce pura dell’innocenza, sempre in grado, se udita, di guidarci all’equilibrio, alla quiete e ad un ascolto piu profondo, armonioso e attento dell’altro. Tendiamo a dimenticare e a non ascoltare mai il bambino che è dentro di noi».
Da anni la Miniucchi, affronta vari aspetti dei temi sociali, in un lavoro profondo sull’emotività, con il gruppo LaRCo, formato, in maggioranza, da persone senza una specifica formazione nell’ambito della danza, ma desiderose di sperimentare l’espressione e l’improvvisazione corporea. «Non ho mai avuto intenzione - prosegue la coreografa - di parlare di politica, ma l’attenzione al sociale sviluppa inevitabilmente un richiamo alla situazione che stiamo vivendo. È un periodo estremamente buio, da cui avremmo piacere e voglia di riemergere.

I conflitti, oggi, sono situazioni in cui non si comunica più: si urla, si strilla, non esiste più un sano scambio di opinioni». La performance, con le musiche originali di Davide Riboli e le riprese video di Fabrizio Colonesi, esprime quel senso di confusione e decadenza che caratterizzano il nostro vivere. «È stato un piacere lavorare con Davide, con il quale è avvenuto un vero scambio, è stato un lavoro prezioso, un onore. Una collaborazione nata anche in ricordo di un amico comune come Marco Facondini a cui dobbiamo tanto e a cui abbiamo dedicato questo spettacolo, con affetto e riconoscenza. Davide mi ha iniziata all’uso delle tecnologie multimediali, io l’ho fatto entrare nel mondo della danza: è stato uno scambio magico, che ci ha arricchiti entrambi». In scena: Fabio Astolfi, Carlotta Cecchini, Elisa Dardanelli, Paola Ferri, Emanuele Guadagno, Daniele Javarone, Vincenza Lorenzi, Tommaso Marcaccio, Giulia Marcucci, Claudio Pierpaoli, Laura Tombari, con la partecipazione straordinaria di Luca Della Fornace. Light design, creazione ed esecuzione video a cura di Lorenza Di Gioia, Emanuele Rebecchini, costumi di Tiziana Paci. Lo spettacolo sarà in scena, sempre alle ore 21, anche domani, mentre domenica sarà alle ore 18. Replica anche venerdì 3 dicembre.

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