L'Archivio Franco Bucci a 20 anni dalla scomparsa del ceramista e designer pesarese

Massimo Dolcini, Franco Bucci e il piccolo Tommaso Bartolucci FOTO ALESSANDRO DOLCINI 1998
Massimo Dolcini, Franco Bucci e il piccolo Tommaso Bartolucci FOTO ALESSANDRO DOLCINI 1998
di Elisabetta Marsigli
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Mercoledì 2 Febbraio 2022, 09:44

PESARO - Se Pesaro è riconosciuta come “Città della Ceramica” in un selezionato circuito di 37 città italiane, lo dobbiamo sicuramente al fatto che dalla fine degli anni ‘50 ha rivestito un ruolo importante nel panorama del design italiano. Un percorso che è partito dalla scuola d’arte, continuato nelle botteghe dell’alto artigianato fino ad approdare all’industria, passando per la grafica pubblicitaria.

 
L’artefice
Uno degli artefici di questo riconoscimento è sicuramente il grande ceramista e designer pesarese Franco Bucci, di cui ricorrono quest’anno i 20 anni dalla sua scomparsa. Bucci è stato uno dei protagonisti più attivi della vita culturale pesarese di fine 900, imprenditore che ha portato il nome della città nel mondo con il suo Laboratorio Pesaro.

Oggi, la figlia Viviana e il nipote Tommaso, stanno lavorando a un progetto che mette insieme passato e futuro, un archivio storico che raccoglie una preziosa storia fra design, artigianato e innovazione. «Mio padre, come spesso capita alle persone che vivono intensamente, se ne è andato troppo presto. Abbiamo tutti perso un riferimento culturale e morale e io un padre importante faro illuminante di tutta la famiglia», racconta Viviana.

Per Tommaso, che aveva 8 anni al momento della scomparsa di Bucci, questo progetto è un modo per riallacciare i fili della conoscenza dell’aspetto artistico di un nonno così importante. Ma cosa bolle in pentola ora? «Simbolicamente, proprio in una delle pentole disegnate da mio padre e realizzate per preparare ottimi manicaretti, “bolle” il riordino dell’archivio storico delle ceramiche, con nuove acquisizioni e con la messa online di un archivio digitale di cui si occuperà Tommaso, programmatore web».

Un lavoro che parte da lontano, come spiega Tommaso, che «partirà dal prezioso lavoro di catalogazione delle opere realizzato nel 2005 con la direzione di mio padre Claudio Bartolucci.


La catalogazione
Tutte le opere sono state fotografate, e sono stati inseriti i dati importanti (dalle smaltature, alle misure, agli anni di produzione) per ogni oggetto; aveva sovrinteso questo lavoro mia nonna Giovanna Falconieri con precisione storica impeccabile.

Il database sarà pubblicato online con tecnologia open source per la consultazione libera. In un secondo step il progetto prevede un ampliamento dei contenuti in un sito, dove si racconteranno le storie di un mondo di artisti, intellettuali, grandi artigiani che rappresentavano un vero fermento italiano già dalla fine degli anni ’50».

Ecco la ragione di un passato proiettato nel futuro: «Confesso che oltre alla ricorrenza in questo 2022, ci ha molto stimolato vedere una Pesaro attiva, propositiva e aperta. - conclude Viviana - La candidatura a Città della Cultura 2024 ha mosso nuove idee e prospettive e come Archivio Franco Bucci, vogliamo e dobbiamo portare il nostro apporto a questo nuovo fermento che guarda al futuro. Con l’assessore Vimini stiamo pensando ad un momento pubblico per ricordare Franco. Oltre a questo abbiamo altri progetti ambiziosi per mantenere viva la sua memoria e quella di quell’importante periodo storico e culturale di cui Pesaro è stata protagonista».

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